Ancora una lettera shock all’Asp di Siracusa per denunciare la grave situazione di pericolo di contagio da Covid19 al Pronto soccorso dell’ospedale di Siracusa. A scriverla non sono stati i sindacati o qualche anonimo ma ben 4 medici, componenti del team istituito dalla stessa azienda sanitaria per sostituire il direttore del presidio ospedaliero Umberto I-Rizza Giuseppe D’Aquila: in questa squadra ci sono Paolo Bordonaro, Giuseppe Capodieci,  Antonino Bucolo e Rosario Di Lorenzo, quest’ultimo recentemente nominato neo direttore medico dell’ospedale dal capoluogo.

I problemi

“Il piano aziendale prevede nel Pronto soccorso l’area grigi, già attivata – si legge nella lettera-  nel primo piano. Le ulteriori disposizioni che fanno convogliare dagli altri presidi dell’azienda i pazienti grigi presso il Pronto soccorso dell’Umberto I hanno permesso di evidenziare una serie di problematiche tali da rendere pericolosa la gestione, sia clinica che di controllo delle infezioni ospedaliere, di questi pazienti”.

La promiscuità

“Nonostante gli sforzi fatti per la netta separazione -si legge nella lettera –  dei percorsi del Pronto soccorso permane ed è forse non eliminabile la promiscuità dei pazienti afferenti al Pronto soccorso e ricoverati nell’area grigi del percorso Covid perché le distanze di sicurezza non possono essere rispettate quando il numero dei pazienti supera la capienza dei posti letto (18). Accade, con preoccupante frequenza che non può più, eticamente, essere ignorata che pazienti che necessitano di ricovero nei reparti di area chirurgica (Chirurgia, Urologia, Chirurgia vascolare, Ortopediae Orl) e dell’area medica (Cardiologia e Utic e Nefrologia) stazionano oltre il limite tollerabile nell’area grigi per le seguenti motivazioni: attesa esito del tampone; attesa di pazienti con falso negativo, per cui si attende un altro tampone; attesa per le preoccupazioni sollevati dai direttore delle Unità operative complesse che hanno serie difficoltà e perplessità a ricoverare pazienti provenienti dell’area grigi insieme a pazienti sicuramente negativi, segnalando che i pazienti provenienti dell’area grigi, in caso di overbooking, possono essere stati contagiati e diventare loro stessi veicolo di infezioni. In queste condizioni è arduo, se non impossibile, garantire la sicurezza dei pazienti”

Le soluzioni

“Formare l’intero Pronto soccorso per la sola – si legge nella lettera- – gestione dei pazienti Covid19  positivi e grigi. Creazione di 3 aree dipartimentali chirurgiche separate sia strutturalmente che come personale comprendenti l’area pulita all’interno dell’attuale chirurgia (piano 2, ortopedia,  chirurgia generale e Orl), l’area pulita di Chirurgia vascolare e Urologia (piano 4) e dell’area grigia all’interno dell’intero terzo piano (10 posti letto) dove si trova la sala operatoria dedicati ai pazienti grigi. Inoltre, nel terzo piano sarà possibile ricavare nei locali ex  Orl una zona di degenza di area Medica previa valutazione dei percorsi congiuntamente con l’Uoc tecnico”.

 

 

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