E’ scontro tra M5S e Forza Italia sull’indicazione del presidente dell’Autorità portuale della Sicilia orientale. I forzisti, con i parlamentari nazionali e regionali, tra cui il presidente dell’Ars, Miccichè, sono contrari a Francesco Di Sarcina ed hanno chiesto al Governatore dell’isola, Musumeci, di non dare il suo avallo alla scelta del ministro per le Infrastrutture Enrico Giovannini.
A difesa della decisione del Governo Draghi è sceso il deputato nazionale del M5S, Paolo Ficara, che si dice “basito per le polemiche sollevate ad arte per rallentare, ancora una volta, la scelta del presidente dell’Autorità di Sistema portuale della Sicilia Orientale”.
I nomi “bruciati”
Sulla presidenza dell’Autorità portuale sono stati già “bruciati” due nomi, quello dell’attuale commissario Alberto Chiovelli e del suo braccio destro, Attilio Montalto, entrambi graditi dal M5S.
Forza Italia da sola contro Di Sarcina
E per due volte, i grillini, dopo i no del Centrodestra, tra cui la Lega, hanno dovuto ingoiare l’amaro boccone. Il terzo sarebbe indigesto ma questa volta contro Di Sarcina ci sarebbe la sola Forza Italia, gli alleati, fino ad ora, non hanno posto ostacoli.
Veto di FI stantio per Ficara
“Trovo intanto stantio questo ricorso – dice il parlamentare nazionale del M5S, Ficara – ostinato al veto strumentale, che rischia solamente di ritardare e allontanare il porto di Augusta dalla possibilità di agganciare quelle grandi opportunità che il mondo della portualità ha davanti a sè nei prossimi anni, anche grazie al Pnrr. Senza una governance in grado di agire a medio e lungo termine, impossibile ragionare del futuro prossimo, nonostante i buoni risultati ottenuti negli ultimi anni”.
“No a interessi di bottega”
Nel suo affondo contro Forza Italia, il deputato nazionale del M5S, sostiene che “adesso servono più che mai manager che conoscano le dinamiche portuali internazionali, che sappiano sviluppare i nostri porti in concorrenza con il resto del Mediterraneo e non per difendere interessi locali e di bottega, come purtroppo la vecchia politica ha fatto per anni. E come non vuol rassegnarsi neanche oggi, con la scusa del territorio di provenienza”.
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