I carabinieri  hanno arrestato un 45enne di Buccheri, zona montana del Siracusano, per atti persecutori nei confronti
dell’ex moglie. I militari, dopo le querele presentate dalla donna nei giorni precedenti, hanno intensificato i passaggi nei luoghi abitualmente frequentati dalla vittima.

Auto danneggiata

Durante un servizio di perlustrazione, la pattuglia è intervenuta nei pressi dell’abitazione della donna ove l’ex marito stava danneggiando la sua autovettura.  L’uomo è stato arrestato e condotto nel carcere di Cavadonna, a disposizione della Procura della Repubblica di Siracusa.

Le violenze alle donne

Nei giorni scorsi, un altro caso scoperto dai carabinieri che hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia, un 55enne ispicese, coniugato, disoccupato, con precedenti penali.

Marito ubriaco

Secondo quanto emerge nella ricostruzione dei militari, l’allarme è scattato dopo una segnalazione dei familiari e quando le forze dell’ordine si sono presentate nella loro casa, l’uomo era in evidente stato di ebbrezza, a causa dell’alcool assunto.

La denuncia della moglie

A quanto pare il 55enne ha continuato a minacciare la moglie nonostante la presenza dei militari ai quali ha opposto resistenza La donna ha successivamente presentato querela nei confronti del coniuge, “a carico del quale risultavano pendenti già diverse denunce per i medesimi reati” spiegano dalla Compagnia di Modica.

Femminicidio sventato nel Catanese

Sono tanti i casi in Sicilia di minacce alle donne da parte di mariti o fidanzati violenti. Nel Catanese, a Pedara, un uomo  è stato arrestato dai carabinieri. Un intervento provvidenziale quello dei militari perché l’indagato aveva promesso alla donna che se l’avesse trovata l’avrebbe ammazzata. Fortunatamente per la vittima ad attendere il fidanzato c’erano i carabinieri che lo hanno arrestato in flagranza di reato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.

Una vita da inferno

La donna, madre di una bambina avuta da una precedente relazione ed attualmente in stato di gravidanza, ha raccontato di frequenti litigi e percosse subite dal compagno anche in presenza della minore, di continue minacce di morte che le avrebbero fatto temere per la sua incolumità e per quella di sua figlia. Il grave stato di ansia avrebbe spinto la donna, approfittando del fatto che il compagno stesse dormendo, a sgattaiolare fuori di casa, accompagnare la figlia a scuola e a nascondersi a casa di una conoscente.