Il suicidio è avvenuto nell'ottavo reparto che "andrebbe soppresso, smantellato definitivamente - dice il segretario nazionale del sindacato, Domenico Mastrulli - e i reclusi trasferiti presso le Rems" (strutture istituite dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, ndr).
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tutti gli interventi coordinati dal dipartimento di salute mentale
All’atto dell’ingresso dei detenuti in ciascun Istituto, anche provenienti da altre strutture penitenziarie, è prevista la valutazione del rischio suicidario e l’attivazione di una fase d’osservazione al fine di individuare potenziali fattori di rischio.
La Fp Cgil di Messina in una nota lancia un allarme in merito "alla tragica situazione in cui versa la Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, dove a fronte del crescente numeri detenuti affetti da patologie psichiatriche, il numero di agenti di polizia penitenziaria rimane invariato".
L’iniziativa porta la firma della Uil Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria ed è stata annunciata dal segretario nazionale Armando Algozzino nel corso di una recente manifestazione tenutasi a Catania dinanzi l’Istituto di Piazza Lanza.
Dai dati ufficiali del DAP (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria), aggiornati al 30 novembre 2018, risulta che i detenuti ospitati nelle carceri italiane sono 60.002 e di questi oltre 40.000 soffrono di disturbi psichici e depressivi.
"Ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre", osserva Donato Capece, segretario generale Sappe.
Un agente della polizia penitenziaria nel carcere Pagliarelli a Palermo è stato ferito ieri alla testa da un detenuto che gli ha sferrato un colpo con un secchio.
"Inoltre abbiamo denunciato, senza soluzione di continuità, come il numero crescente di detenuti, in particolare extracomunitari affetti da problematiche psichiatriche, abbia esposto il personale degli Istituti a continue aggressioni".
Per il segretario della federazione della Polizia penitenziaria della Cisl siciliana, “occorre garantire i diritti essenziali di questo personale, con lo scorrimento delle graduatorie e con il miglioramento delle condizioni degli istituti di pena”.
"Il rogo ha generato fiamme e una fuoriuscita di fumo, mettendo in pericolo gli altri carcerati e i poliziotti penitenziari di servizio" denuncia il segretario nazionale del Sappe Mavarra.
“Abbiamo incontrato i detenuti malati, i disabili e abbiamo potuto anche scambiare - continuano Faraone, Farina Coscioni, Testa - due chiacchiere con Marcello Dell’Utri durante l’ora d’aria. Gli resta poco più di un anno di pena da scontare, non sta bene, ma fa di tutto per nasconderlo".
Un viaggio tra "malavita, solitudine e riscatto, che racconta diritti negati, violenza e la necessità di umanizzare il carcere, un dato che farà bene a chi è detenuto come a chi non lo è".
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dura presa di posizione dei sindacati di categoria
"E' semplicemente scandaloso - dicono i tre segretari - con una presenza di quasi 6.400 detenuti, ridurre l'organico della Polizia Penitenziaria portandolo da 4.770 a 4.203 quando in realtà le carceri sono oramai senza un briciolo di personale in una situazione di sovraffollamento delle strutture con le difficoltà e i pericoli".
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L'iniziativa insieme all'unione delle camere penali
Alla guida delle delegazione c’era Rita Bernardini, della presidenza del Partito Radicale: “quella di San Cataldo è una struttura carceraria fatiscente e senza risorse finalizzate al trattamento rieducativo, manca il lavoro. Non c’è lavoro per i detenuti, sembra di essere in una fabbrica dismessa".
Intanto ieri i dirigenti e militanti del Partito Radicale hanno raccolto nel carcere di Trapani e in quello di Castelvetrano un totale di 178 firme per la proposta di legge per la separazione delle carriere. Mentre all’evento organizzato con le Camere Penali locali a Selinunte 88 sottoscrizioni.
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dal 29 luglio al 13 agosto oltre 20 i militanti presenti
Gli eventi e le iniziative della Carovana consisteranno in dibattiti e conferenze pubbliche con le Camere Penali territoriali, assemblee e comizi in piazza, tavoli di raccolta firme e visite nelle carceri con raccolta firme dei detenuti sulla proposta di legge.
Le linee guida sono il frutto di una collaborazione tra l’Assessorato della Salute e il Provveditorato Regionale per la Sicilia del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, che hanno costituito un Tavolo Tecnico.