Risarcimenti simbolici di ordine giornalisti e fratelli commissario Montana. Libera invece chiede 100 mila euro

La Procura di Bari ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari all'editore catanese Mario Ciancio Sanfilippo, di 90 anni, a suo figlio Domenico, di 48, e a Franco Capparelli, di 79.

I retroscena dell'inchiesta, il sistema di tangenti che veniva messo in atto, l'offerta irricevibile al gruppo Ciancio e l'immediata denuncia alle autorità

Secondo la Corte d'appello di Catania "non può ritenersi provata l'esistenza di alcun attivo e consapevole contributo arrecato da Ciancio Sanfilippo in favore di Cosa nostra catanese".

Per i beni sequestrati il Tribunale ha nominato amministratori giudiziari Angelo Bonomo e Luciano Modica per garantire la continuazione dell'attività del gruppo.

I giornalisti: "Siamo stanchi di essere umiliati. Stanchi di una situazione che si protrae ormai dallo scorso mese di ottobre e che, malgrado il nostro impegno e il nostro spirito di sacrificio per garantire la presenza del quotidiano in edicola, ha visto costantemente calpestata la nostra dignità".

Tra i beni interessati dal provvedimento, oltre a conti correnti e immobili, vi sono il quotidiano 'La Sicilia', la maggioranza delle quote della 'Gazzetta del Mezzogiorno' di Bari, due emittenti televisive regionali, 'Antenna Sicilia' e 'Telecolor', la società che stampa quotidiani Etis e la Simeto docks concessionaria di pubblicità e affissioni.

Dopo il sequestro di tutte le imprese per un valore medio di 150 milioni di euro denunciati rischi occupazionali

“Il Tribunale non ha accolto la nostra richiesta di misura di prevenzione personale perché ha ritenuto che mancasse l’altro presupposto per poter irrigare una misura di prevenzione e cioè l’attualità”. […]

Dai soldi conservati in tre diverse banche svizzere fino alle società editoriali sue e dei figili che non si fermano a La Sicilia e alle emittenti televisive Antenna Sicilia e Telecolor ma vanno oltre.

Il quotidiano affidato alla direzione di Antonello Piraneo ma la scelta dovrà essere confermata dagli amministratori giudiziari

Lo ha deciso il Tribunale di Catania su richiesta della Direzione distrettuale antimafia

Il rinvio a giudizio era stato disposto dopo che la Cassazione ha annullato con rinvio il proscioglimento dell'imprenditore disposto dal Gup Gaetana Bernabò Distefano.

Il comune di Catania si costituirà parte civile nel processo contro l'editore Mario Ciancio Sanfilippo accusato di concorso esterno in associazione mafiosa

Si sono associate alla richiesta della Procura di Catania, di rinvio a giudizio, le due parti civili presenti nell'udienza preliminare, scaturita dall'inchiesta per concorso esterno all'associazione mafiosa dell'editore Mario Ciancio Sanfilippo.

La procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio per l'editore Mario Ciancio Sanfilippo accusato di concorso esterno all'associazione mafiosa.

E’ stata fissata per il prossimo 18 gennaio l’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Mario Ciancio Sanflippo, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

"Al nuovo giudice riproporremo con pazienza tutte le innumerevoli argomentazioni a sostegno della innocenza del dott. Mario Ciancio Sanfilippo”. Lo scrivono in una nota i legali dell’editore catanese.

L’editore catanese Mario Ciancio Sanfilippo è stato assolto dall’accusa di elusione-evasione fiscale, reato che gli era stato contestato dalla Procura di Catania per la vendita di frequenze televisive e di impianti televisivi.