La finanza di Catania ha sequestrato, in due distinte operazioni, 14 maglie, 5 sciarpe, oltre 50 bandane e 9 bandiere della nazionale di calcio italiana privi di logo o con logo contraffatto. Sono stati deferiti all’A.G. due cittadini catanesi.

Era già agli arresti domiciliari ed allevava diversi animali. Peccato che si trattasse di cardellini e addirittura di un falco ancora da svezzare e quindi di specie protette. Per questo motivo gli agenti di polizia del commissariato Librino hanno eseguito un nuovo provvedimento di arresti domiciliari.

La donna di 53 anni è stata sorpresa dalla commessa del negozio con la quale ha avuto anche una colluttazione. I poliziotti hanno arrestato la donna mentre cercava di scappare. Per lei, pregiudicata per rapina impropria, domiciliari ed accuse di ricettazione e lesioni personali.

Le fiamme gialle hanno notato nei pressi della sala partenze un viaggiatore che portava a seguito 2 bagagli a mano e 1 borsone da stiva

Sono stati fermati soggetti a bordo di 5 autovetture nelle quali i militari hanno complessivamente rinvenuto oltre 2500 chilogrammi di agrumi di provenienza furtiva, nonché vari attrezzi utili per lo scasso oltre a cesoie e lampade per consentire l’asportazione notturna dei frutti.

I Carabinieri della Stazione di Palagonia, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Radiomobile della locale Compagnia, hanno denunciato un uomo di 43 ed una donna di 50 anni, fratello e sorella, perché ritenuti responsabili lui di furto e lei di ricettazione.

Gli agenti erano in servizio di controllo del territorio con compiti di antiterrorismo quando, passando per la via Cesare Beccaria, hanno notato due giovani che, a bordo di due distinte moto, percorrevano la via, in senso opposto.

I carabinieri della Compagnia di Vittoria hanno eseguito una perquisizione in un garage, situato a Vittoria, nella disponibilità di un gruppo di persone, di nazionalità rumena, tra i 21 ed i 42 anni, che sono stati denunciati per ricettazione in concorso.

Le Fiamme Gialle hanno individuato diversi pantaloni, giubbotti e borse che riproducevano illecitamente marchi e altri segni distintivi di importanti case di moda e di abbigliamento, così da indurre in errore l’acquirente finale sulla loro legittima provenienza.

Non è stato semplice per gli agenti liberare l’animale, visto che l’uomo era ubriaco e ha aggredito i poliziotti. Nel trolley dello slovacco è stato trovato un coltello e un tablet che apparteneva ad una scuola palermitana.

Arrestato anche un catanese di 25 anni, poiché ritenuto responsabile di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti

Denunciato anche un meccanico sorpreso con il motore della macchina che era stata smontata

Il dipinto stava per essere messo in vendita da una casa d'aste di Palermo che risulta estranea alla vicenda

Durante la perquisizione domiciliare, i Carabinieri constatavano inoltre che sia la luce che l’acqua che alimentavano l’abitazione in loro uso giungevano tramite allaccio abusivo alla rete pubblica, per questo venivano denunciati in stato di libertà entrambi i coniugi.

Nell’ultimo periodo, i militari della Compagnia Carabinieri di Castelvetrano hanno applicato alcune misure restrittive della libertà personale per reati di varia natura, in conclusione di altrettante attività di indagine ed effettuato arresti in flagranza di reato.

In particolare, le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala, hanno consentito di addebitare a Vincenzo Patti 3 reati perpetrati nel comune di Petrosino tra giugno 2019 e gennaio 2020.

La carta di credito indebitamente utilizzata era stata rubata lo scorso novembre e utilizzata a breve distanza dal furto per effettuare ripetuti prelievi di denaro contante da uno sportello bancomat per un ammontare complessivo di 500 euro.

Le indagini successive hanno permesso di denunciare altre ventidue persone coinvolte a vario titolo nei traffici illeciti

Le indagini hanno consentito di quantificare, anche attraverso l’analisi di conti correnti, le transazioni avvenute sulle carte di pagamento e le spedizioni postali, un giro d’affari stimato in oltre 500mila euro annui.

Fingendosi interessata all’acquisto, la donna ha atteso che B.M. si presentasse all’appuntamento, senza dimenticare, però, di avvisare gli uomini della Questura che hanno inviato sul posto due Motovolanti che sono rimaste discretamente in attesa che si presentasse il malfattore.