Tre Città metropolitane con sindaci coincidenti con quelli dei capoluogo e sei Liberi consorzi. Al terzo tentativo l'Ars ha forse approvato la sua prima vera riforma, ma è solo una copia della Delrio nazionale

“E' vergognoso – affermano Mangiacavallo e Cappello - la commissione ha fatto un enorme abuso. Doveva solo limitarsi a ratificare quanto espresso dai cittadini chiamati a votare il referendum".

A parlare è uno degli ormai ex fedelissimi di Rosario Crocetta, Antonio Malafarina, ormai passato al Psi e critico tanto con Crocetta quanto con il Pd renziano e non

Crocetta difende l'operato sulla legge che aveva immaginato per il riordino delle ex province, poi cambiata dall'Ars: "Modifiche? Saremmo felici se tutto ciò avvenisse". M5S: "Se torna all'Ars non ci saremo".

La polemica forse si esaurirà già in giornata, ma i dubbi restano anche perché quella del riordino delle ex province rimane una sorta di grande incompiuta della burocrazia bizantina targata Sicilia.

Il Comune di Catania cita l'esempio del Pon Metro, già sottoscritto e "è già in fase avanzata di sviluppo" per bypassare il caso della firma del Patto che spetta al sindaco metropolitano. Ma ad oggi non esiste.

Enzo Bianco e Leoluca Orlando, che si apprestano a ricevere il presidente del Consiglio non potrebbero firmare alcun patto per la città metropolitana che comprende altri Comuni: non è stato ancora eletto il sindaco metropolitano.

Martedì, annuncia il Presidente dell'Ars Ardizzone, convocherò una conferenza dei capigruppo per decidere quando modificarla di nuovo dopo l'ennesima impugnativa romana

Secondo la Cgil di Palermo i dati sul personale delle ex Province usati dalla Corte dei Conti per i suoi confronti sarebbero superati e non terrebbero conti di tanti pensionamenti che hanno tagliato il personale

Primo voto e maggioranza subito battuta all'Ars. La revisione della Riforma delle province va avanti ma le elezioni di presidenti dei consorzi e sindaci metropolitani slittano a settembre

Attendono i dipendenti delle ex province e quelli delle società Partecipate delle nove province, tutti senza soldi per i servizi e spesso anche per gli stipendi

In attesa della finanziaria pubblicato il decreto che accantona i residui passivi e, per prendere tempo, si pensa di rinviare sulla finanza pubblica i pagamenti per le ex Province

chiusa la legge finanziaria appare chiaro che le ex province non potranno affrontare tutti i loro impegni economici. L'associazione ei Comuni siciliani chiede aiuto a Roma

Nessuna impugnativa per la riforma così come è stata modificata dall'Ars proprio su richiesta del Ministero per allinearla alla riforma Delrio

Scontro nella maggioranza sulle nomine e i servizi restano al palo. A rischio assistenza ai bambini disabili nelle scuole,m servizi spalaneve e servizi idrici, raccoltas rifiuti e distribuzione a rete nei piccoli centri