Incastrati il ladro e la nonnina ricettatrice, subito risolto il caso del furto alla diocesi di Mazara del Vallo. I carabinieri, con un’indagine lampo, sono riusciti ad individuare i due complici. I due denunciati per il raid commesso nella serata di Natale.

Le accuse

I carabinieri della stazione di Mazara del Vallo hanno denunciato due soggetti, un pregiudicato mazarese di 35 anni e una donna di 87 anni. Le accuse sono rispettivamente di furto aggravato e ricettazione. Su di loro si è stretto il cerchio in seguito alle indagini a tamburo battente. Ricerche avviate subito dopo la denuncia di furto presentata dal personale della diocesi Caritas fondazione Onlus San Vito.

Testimoni e videosorveglianza

Il 35enne, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, avrebbe rubato due macchine da cucire Singer la sera dello scorso 25 dicembre. Due gli aspetti su cui si è fondata l’indagine. Da una parte sono state visionate le immagini estrapolate dagli impianti di videosorveglianza. Inoltre sono stati ascoltati alcuni testimoni. Lavoro che ha permesso di concentrare i sospetti sul pregiudicato mazarese. I militari dell’Arma hanno nel frattempo rintracciato l’uomo che però si era già disfatto della refurtiva.

L’acquisto incauto dell’anziana

Le due macchine da cucire erano finite nelle mani della donna di 87 anni. L’anziana in pratica le aveva acquistate senza sincerarsi della loro provenienza. Per questo i militari l’hanno denunciata per ricettazione. Tutta la refurtiva recuperata dai carabinieri è tornata quindi nella disponibilità della diocesi.

Il clamoroso alla diocesi di Palermo

Ci sono diversi precedenti di furti ai danni delle diocesi siciliane. Quello più clamoroso due anni fa quando i carabinieri della stazione di Monreale, supportati dal nucleo tutela patrimonio culturale di Palermo, hanno denunciato C.G., restauratore 59 anni. Era un ex dipendente del museo diocesano della cattedrale di Monreale, sito del patrimonio Unesco. Il restauratore, avrebbe rubato e sostituito con copie alcuni oggetti sacri di valore conservati nel museo diocesano. L’ex restauratore C.G. accusato di furto aggravato.

Articoli correlati