Hanno trascorso dopo 108 giorni di sequestro la prima notte tra le mura di casa a Mazara del Vallo i 18 marittimi tornati ieri da Bengasi coi due pescherecci Medinea e Antartide. I due senegalesi sono invece ospitati in albergo a spese dell’armatore dell’Antartide Leonardo Gancitano.  Continueranno oggi gli interrogatori dei pescatori da parte dei carabinieri del Ros su delega della procura di Roma che ha aperto un fascicolo sul sequestro. Ieri erano stati sentiti in caserma Pietro Marrone comandante della Medinea, Bernardino Salvo, della Natalino, Giacomo Giacalone, dell’ Anna madre, e Michele Trinca del peschereccio Antartide, che hanno raccontato di essere stati trattati malissimo e umiliati.

In particolare,  il comandante del peschereccio Medinea, Pietro Marrone, si recherà oggi alla Capitaneria di porto di Mazara del Vallo per redigere e firmare un rapporto sul sequestro della natante fino alla liberazione. Lo ha reso noto l’armatore del peschereccio, Marco Marrone, omonimo del comandante.

“Dopo 108 giorni finalmente ho dormito 9 ore di fila, sereno come un bambino”, ha raccontato Marco Marrone, armatore del Medinea, uno dei due pescherecci, assieme all’Antartide, sequestrati in Libia e arrivati ieri a Mazara del Vallo. “E’ la prima volta che succede dal giorno del sequestro – aggiunge mentre esegue un sopralluogo dell’imbarcazione – ieri sera mi sono addormentato alle 10, sono crollato in un sonno profondo e sereno, e mi sono svegliato poco prima delle 7 di stamattina. E al risveglio non ho avuto pensieri cattivi. Non mi succedeva da 108 giorni”.  Il peschereccio tornerà in mare dopo un controllo generale e la sanificazione. “Quest’ultimo intervento, spiega, lo farà “gratuitamente una ditta specializzata locale che ci ha contattati dicendoci che lo eseguirà come regalo di Natale”.

Dall’imbarcazione mancano il pc portatile, uno schermo radar e il forno in cucina. Il motopeschereccio liberato dopo 108 di prigionia è ora ormeggiato alla banchina del porto nuovo di Mazara del Vallo perché si dovrà sanificare. “L’equipaggio mi ha raccontato che a bordo ci sono topi – ha detto Marco Marrone – e quindi ci siamo già attivati con un’azienda specializzata per la sanificazione”.

All’interno del motopeschereccio ci sono i segni evidenti del passaggio delle milizie. “Sono danni che, seppur non ingenti, graveranno sulla nostra società – ha detto ancora l’armatore Marrone – il peschereccio dovremo tirarlo a secco per ripulire la parte sottostante che, dopo mesi di sosta in porto a Bengasi, è stata attaccata da piccoli molluschi”.