Imputati sono la ginecologa Maria Ausilia Palermo, il neonatologo Antonio Di Pasquale, e l'anestesista Giovanni Gibiino, indagati per omicidio colposo; l'ostetrica Valentina Spano' è indagata per false attestazioni.
E' la richiesta della Procura di Catania formulata a conclusione della requisitoria nel processo per la morte di Nicole Di Pietro, nata nella clinica Gibiino e deceduta alcune ore dopo mentre era un'ambulanza diretta all'ospedale di Ragusa il 12 febbraio del 2015.
E' arrivata la decisione del Gup nel processo per la morte della piccola Nicola: rinvio a giudizio per 4 medici, non luogo a procedere, invece, per il direttore sanitario della clinica Giibino.
Si è ritirato in camera di consiglio il Gup Alessandro Ricciardolo a conclusione dell'udienza preliminare sul rinvio a giudizio di cinque persone nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Nicole Di Pietro.
Richiesta di rinvio a giudizio per quattro imputati e proscioglimento per una quinta persona. E' la richiesta della Procura di Catania al gup nell'udienza preliminare nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Nicole.
Parte offesa, ma anche responsabile civile. Avrà un doppio ruolo la clinica Gibiino nell'udienza preliminare sul rinvio a giudizio di cinque persone nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Nicole Di Pietro.
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Redazione
depositata la richiesta il gup deciderà il 4 maggio
Il colpo di scena arriva alla prima dell’udienza preliminare. A sorpresa la clinica Gibiino si costituisce parte civile contro i propri medici, gli stessi che la procura di Catania indica come i responsabili della morte della piccola Nicole.
Con un post sulla pagina Facebook ‘Il girotondo di Nicole’ è stata annunciata la nascita della sorellina di Nicole Di Pietro, la neonata morta durante il tragitto in ambulanza verso Ragusa perché per lei non c’era posto nelle Utin, le unità di terapia intensiva neonatale di Catania e di Siracusa.
Il travaglio dell’esistenza di una donna che visse per lunghi decenni dentro il più triste e tetro ospedale, quello dei matti, senza che la permanenza in quel luogo per così tanto tempo trovasse sufficiente giustificazione nella malattia mentale.
A guidare la fiaccolata, che si concluderà proprio in ospedale, saranno le puerpere che rivendicheranno "il loro diritto a partorire a Petralia Sottana in un ospedale che ritengono sicuro". Subito dopo una catena umana abbraccerà simbolicamente il nosocomio.