C’è preoccupazione attorno alle marinerie dell’Agrigentino per i lavori relativi al Canale di Sicilia nei giacimenti a gas che rischiano di creare danni ai pescatori. La politica si interroga e al tempo stesso è alla ricerca delle necessarie soluzioni. L’eurodeputata componente della Commissione Pesca, la siciliana Annalisa Tardino, invoca in tempi brevissimi un tavolo tecnico.

Un incontro immediato

“Le marinerie di Licata – sottolinea – hanno sin da marzo chiesto un incontro all’azienda Enimed. Recentemente io stessa lo avevo sollecitato, al fine di dare vita ad un tavolo tecnico necessario per prevedere adeguate forme di compensazione. Il riferimento è ai lavori del progetto di sviluppo dei giacimenti a gas di Argo e Cassiopea nel Canale di Sicilia. Le relative attività, già avviate, si protrarranno per mesi e prevedranno una limitazione dell’attività di pesca. Interventi che andranno a ledere gli interessi di una categoria produttiva già in sofferenza”. Per questi lavori di ricerca del gas, quindi, tempi lunghi e problemi non indifferenti per i pescatori.

Nessuna contrarietà al progetto

La parlamentare però ci tiene a precisare che la sua presa di posizione è di quella contraria ad alcune progetto. “Ma è necessario  ci tiene a evidenziare – coinvolgere il settore che viene danneggiato dai lavori. In tal senso, invito pubblicamente le autorità competenti, iniziando da quella demaniale, cioè l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, a convocare un tavolo tecnico. Invitando quindi le marinerie per discutere dei necessari indennizzi, a ristoro del danno dovuto alla riduzione sostanziale delle possibilità di pesca”.

Sul tavolo del ministro molto presto

La stessa europarlamentare siciliana sostiene che la questione sarà posta all’attenzione del ministro competente. “Auspico un’urgente azione di tutti i soggetti coinvolti – rilancia – per addivenire ad una pronta risoluzione della problematica”. Il progetto ebbe lo scorso anno il via libera dall’allora governo regionale di Nello Musumeci. Il ministero della Transizione ecologica è andato quindi a rilasciare l’autorizzazione all’esecuzione dell’infrastruttura per il trattamento di gas, all’interno del sito Eni di Gela. Il programma dei lavori prevede alcuni interventi per lo sviluppo dei campi “Argo” e “Cassiopea”, ubicati nel Canale di Sicilia.

 

Articoli correlati