“Il Cga di Palermo, con proprio decreto, ha sospeso la nomina dei commissari per la Camera di Commercio di Catania e la Camera di Commercio unica per Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani“. Lo riferisce il parlamentare regionale del Pd, Nello Dipasquale, per il quale la decisione dei giudici amministrativi di secondo grado è riconducibile al “mancato rispetto di un ordine procedimentale che prevederebbe prima l’istituzione delle nuove CamCom, ancora non avvenuta, e poi le nomine” precisa il deputato Ars del Pd.

La vicenda

Appena due mesi fa, il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, aveva firmato la nomina dei commissari per la Camera di Commercio di Catania e per la Camera a 5 punte, che vede dentro Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani. Massimo Conigliaro, siracusano, era stato nominato commissario della Camera di Commercio “a cinque” mentre Giuseppe Giuffrida avrebbe dovuto guidare la CamCom di Catania.

I sostenitori della riforma

I sostenitori della fine della Camera di Commercio del Sud Est sono la parlamentare nazionale di Forza Italia, l’ex ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, il deputato nazionale del M5S, Paolo Ficara, ed il segretario regionale della Lega, Nino Minardo.

La partita sull’aeroporto

La SuperCamera della Sicilia orientale è socia della Sac Spa di Catania, gestore dell’aeroporto di Catania, che punta alla privatizzazione dello scalo con la cessione del 50 per cento delle azioni.

Nella composizione dei soci della Sac, la parte del leone la fa l’ormai ex SuperCamera del Sud Est con il 61,22% delle azioni, poi ci sono tutte con il 12,24% la Città metropolitana di Catania, rappresentata dal sindaco Salvo Pogliese, l’Irsap di Palermo, il Libero consorzio di Siracusa ed il Comune di Catania.

La decisione del Cga spariglia le carte, anzi le rimette al punto di prima.

“Camere con 5 province è obbrobrio”

“Pertanto, si ritorna alla situazione precedente ed è momentaneamente bloccato questo obbrobrio della Camera di Commercio unica per cinque province” prosegue Nello Dipasquale.

“Questa novità mette ora i territori e la politica nelle condizioni di poter ragionare meglio e più intelligentemente sul da farsi, avendo tra gli obiettivi l’istituzione della quinta Camera di Commercio e mettendo da parte, almeno per ora, questa ipotesi aberrante della Camera unica per cinque province”.

“Si riparta, dunque, dal quadro precedente – conclude il parlamentare ibleo – e rimettendo al centro il confronto tra territori e istituzioni ad ogni livello, e mettendo in primo piano le necessità delle aziende e il tessuto produttivo di ogni provincia”.