A pochi giorni dal grave episodio occorso ad una giovane donna di Canicattini Bagni(SR), dopo un primo ricovero all’ospedale Umberto I di Siracusa attualmente trasferita al San Marco di Catania nel reparto di chirurgia toracica dove si trova in prognosi riservata, il Cav. Ipazia sarà presente al corteo organizzato per questa sera nella cittadina del siracusano. Di seguito le dichiarazioni della presidente del Centro Antiviolenza Ipazia, avv. Daniela La Runa.
Mentre l’Italia piange la giovane Pamela Genini, brutalmente uccisa a coltellate dal compagno, per l’ennesima volta la nostra provincia si tinge di sangue ancora per mano di un uomo a danno di una donna, tutto questo desta in noi preoccupazione e amarezza. Solo pochi mesi fa abbiamo marciato sulle strade di Siracusa dopo i femminicidi che hanno colpito le giovani Sara Campanella ed Ilaria Sula ed in questi giorni arriva la notizia di un ulteriore agguato, una aggressione feroce a danno di una giovane donna Canicattinese da parte di un ex partner. Un tentato omicidio abbiamo letto sulle cronache locali, un tentato femminicidio il termine corretto che deve essere usato. Per fortuna la ragazza è sopravvissuta e il Cav Ipazia le esprime solidarietà e vicinanza e sarà presente al Corteo silenzioso che domani sera si snoderà per le strade di Canicattini Bagni, proprio per testimoniare la nostra concreta presenza.
Questo accadimento, però, rinsalda la nostra determinazione nella lotta contro la violenza di genere e torniamo a chiedere a gran voce, così come abbiamo fatto al termine della marcia della primavera scorsa con la consegna al prefetto in carica, allora il dott. Giovanni Signer, di un documento apposito e dettagliato controfirmato in maniera del tutto trasversale da associazioni e forze politiche del territorio, l’istituzione di una rete antiviolenza che coinvolga le istituzioni e tutti i centri antiviolenza presenti sul territorio, in quanto presidi indispensabili per l’aiuto ed il supporto delle donne vittime di violenza.
La nostra provincia ha un estremo bisogno di azioni concrete in rete, sia a livello preventivo che a livello repressivo per fermare la violenza maschile sulle donne e per potenziare il sistema di messa in sicurezza delle donne esposte a rischio e non si può più tergiversare perché non c’è più tempo né spazio per le belle intenzioni, per i proclami di intenti o per le azioni frammentate.
Avv. Daniela La Runa
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