- Riconversione industriale delle raffinerie siciliane
- Musumeci a Milazzo ha detto che è il momento di “cambiare rotta”
- Preoccupazione di Cgil, Cisl e Uil Messina in merito ai posti di lavoro
- Il governatore interviene nuovamente sull’argomento per spegnere le polemiche
Riconversione industriale delle raffinerie siciliane, Musumeci prova spegnere le polemiche. “La tutela dei posti di lavoro e la salvaguardia della salute di tutti i cittadini sono da sempre le priorità del mio governo nella politica per le aree industriali dell’Isola. Lo abbiamo detto a Gela, lo abbiamo ripetuto a Siracusa, lo abbiamo ricordato l’altro giorno a Milazzo”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana in risposta alle critiche di Cgil, Cisl e Uil sulle considerazioni fatte dal governatore nell’aula consiliare di Milazzo in merito alla transizione e riconversione delle raffinerie siciliane.
“Riconversione raffinerie percorso inesorabile”
“Quello della riconversione – chiarisce Musumeci – è un percorso obbligato e inesorabile, voluto dall’Unione europea e condiviso dall’Italia. Questo percorso la Regione vuole definirlo assieme alle aziende, concordando con Roma e Bruxelles i tempi necessari, senza scadenze affrettate, proprio per scongiurare ogni possibile crisi produttiva con ripercussioni negative sui lavoratori. Tutto il resto è sterile e dannosa polemica”.
Presto un incontro con le aziende di Milazzo e Confindustria
“Presto – conclude il governatore – fisserò un incontro con le aziende di Milazzo e con Confindustria per definire un percorso condiviso. E, subito dopo, un confronto con i sindaci dell’area e le organizzazioni sindacali. Il momento è assai delicato per permetterci il lusso di inutili divisioni”.
Le perplessità dei sindacati
“Le affermazioni rilasciate a Milazzo dal presidente Musumeci sul tema degli insediamenti industriali presenti in quell’area, a partire dalla Raffineria e dalla centrale a2a, sono gravemente superficiali poiché evidenziano assoluta pericolosità per le prospettive delle importanti realtà produttive”. Lo hanno dichiarato Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Messina.
E ancora: “Se per il presidente Musumeci ‘cambiare rotta’, queste le sue testuali parole, significa cancellare gli oltre 5.000 posti di lavoro e provocare una sciagura economica e sociale che colpirebbe l’area di Milazzo e tutta la provincia di Messina, allora gli diciamo con la forza della ragione che non siamo assolutamente d’accordo. La crisi delle raffinerie e le prospettive legate alla transizione ecologica non possono ricadere sulla carne vive dei lavoratori.
Sarebbe, invece, opportuno ed auspicabile che si apra un confronto che, nel pieno rispetto del binomio rappresentato da ambiente e lavoro, metta in sicurezza l’occupazione di migliaia di lavoratori occupato nell’area industriale milazzese. Noi siamo pronti, auspichiamo che anche il governo regionale sia disponibile ad affrontare un tema dirimente per le prospettive del nostro territorio”, hanno concluso Mastroeni, Alibrandi e Tripodi.
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