I carabinieri hanno ascoltato i familiari del ragazzo di origine marocchina di 16 anni che si sarebbe tolto la vita dandosi fuoco a Merì, in provincia di Messina. I coniugi, un operaio e una casalinga che hanno un altro figlio, sono disperati e non riescono a spiegarsi il gesto del giovane.
I militari dell’arma dopo aver sentito compagni di classe e amici del ragazzo stanno ancora indagando per capire se il 16enne, che di recente aveva cambiato scuola trasferendosi non sia stato in qualche modo vittima di bullismo o sia stato coinvolto in qualche episodio che lo avrebbe potuto spingere a suicidarsi.
Le indagini dei carabinieri
Le indagini sono coordinate dal pm Dora Esposito della procura di Barcellona Pozzo di Gotto. Il ragazzo faceva parte di una famiglia regolare e ben integrata nella comunità. I carabinieri che indagano sul caso sembrano propendere per un suicidio, ma è ancora presto per escludere altre piste.
I militari stanno interrogando amici, compagni di classe e docenti del ragazzo che frequentava un istituto di Barcellona Pozzo di Gotto. Si tenta di capire se il giovane ultimamente abbia in qualche modo manifestato disagi.
Il sindaco, “Vicini alla famiglia”
“Questa è una notizia che ci ha molto rattristato e ha colpito il nostro paese. Siamo vicini alla famiglia del ragazzo e alla comunità marocchina alla quale facciamo le nostre condoglianze. Speriamo nei prossimi giorni, anche dopo l’autopsia, si possa fare maggiore chiarezza su quanto è avvenuto”. Lo dice il sindaco di Merì Filippo Gervasio Bonansinga commentando quanto avvenuto ieri sera nel paese con il ritrovamento del cadavere semicarbonizzato di un giovane marocchino di 16 anni. “Se fosse confermata la tesi dei carabinieri di un suicidio – prosegue il primo cittadino – sarebbe un episodio grave legato al disagio sociale che ci deve spingere maggiormente a riflettere sulla nostra società “.
Un cadavere nel mare di Lampedusa senza la testa
Di recente scene dell’orrore simili ne sono state viste in Sicilia. Come quella del cadavere di un uomo, privo della testa, ripescato al largo di Lampedusa dai militari della guardia di finanza. Il corpo in avanzato stato di decomposizione trovato nei pressi dell’isolotto di Lampione. Potrebbe essere una delle vittime degli ultimi naufragi avvenuti nel canale di Sicilia. La salma portata alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana. La struttura era rimasta vuota dopo il trasferimento degli otto cadaveri ritrovati su un barcone soccorso in acque Sar Maltesi.
Giallo su un cadavere in casa a Floridia
Un altro giallo sul ritrovamento, avvenuto nelle ore scorse, di un cadavere dentro una casa, a Floridia, nel Siracusano. La vittima è un pensionato e le indagini sono condotte dai carabinieri che, nel corso del controllo nell’appartamento, hanno notato le condizioni dell’abitazione. Alcuni arredi erano a soqquadro. Si è pensato ad una possibile colluttazione al termine della quale l’anziano avrebbe perso la vita ma i militari hanno appurato che non vi erano segni di effrazioni alla porta o alle finestre. Non è escluso che il pensionato, forse colto da un malore, potrebbe aver cercato aiuto e nella concitazione potrebbe aver danneggiato alcuni arredi. L’altra ipotesi è che possa avere aperto la porta al suo aggressore, che, evidentemente conosceva, ma questa supposizione sembra non aver molta concretezza. In cima, c’è il decesso per cause naturali.
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