Giuseppe Spallina, 94 anni, socio fondatore della società Terme di Geraci Siculo che imbottiglia l’Acqua Geraci si è spento improvvisamente ieri pomeriggio. Imprenditore infaticabile, fino all’ultimo giorno si è occupato con dedizione dell’azienda che ha guidato con visione e grande passione.

Il funerale

Il funerale si terrà domani, 14 aprile, alle ore 11 nella parrocchia di Santa Maria Maggiore di Geraci Siculo. Spallina diede vita a questo longevo impero imbottigliando l’acqua oligominerale che nasce a 1.500 metri, nel cuore del parco naturale delle Madonie, nel Palermitano. Sgorga in alta montagna, in un territorio incontaminato.

Il riconoscimento del ministero

L’anziano imprenditore aveva lavorato molto sul versante soprattutto del riconoscimento della qualità dell’acqua prodotta,. Tanto che durante il suo “regno” l’azienda riuscì ad ottenere il decreto di riconoscimento da parte del ministero della Sanità. In pratica ha autorizzato ad utilizzare in etichetta la dicitura: “Può avere effetti diuretici e favorire l’eliminazione dell’acido urico”.

Altro lutto la scorsa settimana

Di recente la provincia di Palermo ha detto addio ad un altro imprenditore dell’artigianato, uno degli ultimi maestri artigiani siciliani nell’arte dell’intreccio dei cestini in vimini. Partinico ha perso la scorsa settimana mastro Michele Lunetto. All’età di 88 anni si è spento dopo aver dedicato una vita all’arte dell’intreccio del vimini. Arte che ancora si dilettava a coltivare seppur oramai per pura passione e non certo per professione. Per l’esattezza mastro Lunetto era considerato uno degli artigiani maestri “cistaru”, ancora armeggiava nella ditta di arredamenti gestita dal figlio, dove si recava tutte le mattine.

Era secondogenito di tre fratelli, Salvatore e Vincenzo. Dopo aver conseguito la licenza elementare, viene indirizzato, giovanissimo, dal padre-maestro a carpire l’arte dell’intreccio dei famosi contenitori. Oggetti indispensabili che per millenni hanno accompagnato la società contadina e proletaria. Con il padre e il fratello Vincenzo aveva gestito, agli inizi della sua carriera di artigiano, un piccolo laboratorio in via Alighieri e dopo in corso dei Mille.

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