- Consentire le visite ai parenti dei pazienti ricoverati in ospedale se muniti di green pass
- E’ previsto dal ministero della Salute nell’articolo 4 del nuovo decreto
- La soddisfazione di Pino Apprendi, ex deputato regionale
“Nell’apprendere che il Ministero della salute all’articolo 4 del nuovo decreto ha previsto la possibilità che i parenti dei ricoverati potranno entrare nelle sale dei pronto soccorso e nei reparti di degenza se muniti di green pass, con tutte le precauzioni del caso, esprimo un sentito ringraziamento a chi ha dato voce alle mie proteste e relative proposte, per l’assurda condizione in cui si sono trovati tanti pazienti ricoverati. Sull’argomento sono più volte intervenuto inviando note anche al ministero che ha dato una risposta concreta. Rivolgo un invito all’assessore Razza per mettere subito in cantiere le disposizioni con l’obiettivo di applicare subito il provvedimento in Sicilia”.
È quanto afferma l’ex deputato Pino Apprendi che nei giorni scorsi, dalle pagine di Blogsicilia, aveva sollevato la questione delle visite negli ospedali pubblici della Sicilia ai pazienti ricoverati da parte dei parenti stretti (figli, mogli, mariti o conviventi) se muniti di green pass o tampone molecolare eseguito nelle ultime 48 ore.
Lo sciopero della fame e la protesta di Mirko Damasco
Una protesta che, nei giorni passati, ha avuto un’eco anche fuori dalla Sicilia trovando sponda a livello nazionale. Basti pensare che un gruppo di senatori, ha inviato una nota al ministro della Salute, Roberto Speranza, esprimendo la propria vicinanza al presidente di Salvagente Italia, Mirko Damasco, in sciopero della fame per consentire ai familiari di fare visita ai pazienti in ospedale.
La proposta era arrivata anche dalla Sicilia
Adesso con l’articolo 4, lettera b del decreto varato dal Governo, si norma l’uso del green pass per i parenti dei pazienti ricoverati nei reparti ospedalieri e l’accesso alle sale d’attesa dei Pronto soccorso. Proposte che erano arrivate anche dalla Sicilia.
Una rete di volontariato quale anello di congiunzione tra i malati e i loro familiari
Tra queste quella di predisporre una rete di volontariato, sia nei presidi ospedalieri che nelle R.s.a, che possa fungere da anello di congiunzione tra i malati e i loro familiari. I familiari si dovrebbero impegnare ad esibire il certificato di avvenuta vaccinazione o l’esito negativo del tampone, dovrebbero munirsi di mascherina, di guanti e di tuta usa e getta.
Arrivare ad un protocollo di sicurezza
L’obiettivo dunque è che si arrivi presto ad un protocollo di sicurezza per dare il via libera alle visite negli ospedali con precise regole a garanzia della sicurezza delle persone più fragili e tuttavia tenendo anche in considerazione l’aspetto umano della degenza.
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