Oggi in 10 regioni d’Italia ha suonato la campanella per l’inizio dell’anno scolastico. Rientro quindi dalle vacanze estive per alunni e studenti di Lombardia, Trentino, Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Lazio, Basilicata, Abruzzo, Emilia Romagna e Umbria. Gradualmente riapriranno le scuole in tutte le altre regioni, alla Sicilia toccherà il prossimo giovedì 16 settembre. Un anno complicato, come lo è stato quello trascorso segnato alla pandemia del covid19. La Sicilia è proprio la prima regione per contagi per cui il rientro è ancora più complicato e già irto di ostacoli. E non è soltanto il covid che preoccupa, ma anche il problema delle graduatorie delle supplenze.

Le indicazioni operative sul rientro in Sicilia

Nei giorni scorsi il governo regionale ha inviato alle scuole siciliane le indicazioni operative sull’inizio del nuovo anno scolastico. Una circolare a firma degli assessori all’Istruzione e formazione professionale, Roberto Lagalla, e alla Salute, Ruggero Razza, dispone una serie di novità, tra cui la somministrazione a campione di test salivari agli alunni delle scuole elementari e medie, per il monitoraggio del contagio epidemiologico. Rimangono invece confermate le disposizioni nazionali per il contenimento del virus: uso di mascherine, distanziamento, obbligo di esibizione della certificazione vaccinale Covid-19 per il personale scolastico.

Modalità di accesso agli istituti

Sono quindi confermate le disposizioni nazionali sulle modalità di accesso agli istituti scolastici, in riferimento al controllo sull’avvenuta vaccinazione attraverso l’App messa a disposizione dal ministero dell’Istruzione per la quale, sino a questo momento, non sono state rilevate particolari difficoltà d’uso, grazie a una preventiva attività di formazione disposta dai dirigenti scolastici. La procedura di controllo va estesa anche al personale esterno e ai genitori degli alunni, mentre per gli studenti non è previsto alcun obbligo vaccinale, né l’esibizione di una correlata certificazione; chiunque abbia una temperatura superiore ai 37.5 °C, come da direttiva nazionale, dovrà restare a casa.

Mascherine e Dad

Si conferma l’uso di mascherine per il personale scolastico, per tutti gli operatori, a vario titolo, presenti a scuola e per gli alunni, ad eccezione dei minori da 0 e 6 anni e dei soggetti con disabilità. È però concessa una deroga sull’uso dei dispositivi individuali di sicurezza alle classi composte da studenti che abbiano completato il ciclo vaccinale, fermo restando il distanziamento interpersonale di un metro. In caso di particolari criticità epidemiologiche o focolai a livello territoriale, la sospensione totale o parziale delle attività didattiche può essere disposta, con provvedimento del presidente della Regione, in presenza di classificazione del rischio in “zona arancione” o “zona rossa”. In caso di emergenze specifiche a carattere locale, la sospensione può essere decisa direttamente dal sindaco, sempre in presenza di classificazione in “zona rossa o arancione”, dietro obbligatorio parere positivo dell’Asp di competenza territoriale. Non è previsto il ricorso alla Dad (didattica a distanza), se non su indicazione del dirigente scolastico a fronte di situazioni di particolare criticità.

Il caso delle supplenze

E come se non  bastassero i problemi sulla pandemia, la scuola siciliana (e non solo) è afflitta anche dal caos sulle graduatorie provinciali delle supplenze e ad esaurimento dove si sarebbero verificati degli errori di calcolo. Si parla di algoritmi sfalsati che avrebbero mandato in tilt il sistema, creando quindi degli errori “tecnici”. Neanche è cominciata la scuola e tra green pass, classi pollaio e adesso anche le graduatorie delle insegnanti supplenti, il settore appare davvero una bomba ad orologeria. E c’è già chi parla di ricorsi, per cui c’è grande incertezza anche sul fronte dell’organico della docenza.

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