Dopo aver superato le celebrazioni del Festino, senza aver varato la giunta annunciata entro questa data, Roberto Lagalla si appresta a chiudere la partita relativa proprio alla composizione dell’esecutivo di Palazzo delle Aquile. Elenco ancora non completo ma che è vicino ad esserlo. La nebbia si è diradata in gran parte delle compagini del centrodestra. Resta solo da aggiustare pochi dettagli ma, al netto di qualche confronto interno da svolgere nelle prossime ore, la sintesi è vicina a compiersi. Domani è attesa una riunione a ranghi compatti della coalizione, dopo la quale potrebbe arrivare l’annuncio definitivo, anche se non è da escludere qualche rinvio all’inizio della prossima settimana.

Partita aperta in Fratelli d’Italia

Due le grandi partite aperte all’interno della coalizione, ovvero il fronte di Fratelli d’Italia e la scelta di Davide Faraone e dei renziani. In casa FdI, i meloniani stanno tentando di trovare un difficile accordo fra due fronti contrapposti: quello degli eletti e quello dello zoccolo duro del partito. Partita sulla quale è impegnato da diversi giorni Ignazio La Russa, plenipotenziario sulle questioni siciliane e a cui Giorgia Meloni ha affidato il compito di trovare una quadra nel partito.

Punto fermo rimane quello di Carolina Varchi. La parlamentare nazionale, ex candidata a sindaco, incassa le simpatie del partito e la stima del sindaco Roberto Lagalla. Un ruolo, quello nel futuro Governo nella città, al quale solo lei potrebbe rinunciare, magari in vista dei prossimi impegni elettorali d’autunno o di primavera. Intanto però, il primo cittadino sembra volerle affidare, oltre al ruolo di vicesindaco, qualche delega importante. Ciò per l’esperienza conseguita nella conoscenza della macchina amministrativa.

Sull’altro fronte, sarà da dirimere il confronto interno fra Giuseppe Milazzo e Francesco Scarpinato, da un lato, e Giampiero Cannella dall’altro. La bilancia del partito sembra però propendere in direzione del coordinatore regionale, che potrebbe così ricoprire l’incarico della delega al Patrimonio. Ciò in attesa delle prossime tornate elettorali. In caso di un’evoluzione del quadro politico per lo stesso Cannella, ci potrebbe essere un passaggio di consegne con il suo alfiere Mimmo Russo, al quale per il momento verrà affidato un incarico di sottogoverno.

La Lega vicina a definire il quadro interno

Progressi importanti si registrano sul fronte Lega, dove si giocava l’altra partita aperta del centrodestra. Nei giorni scorsi infatti, il parlamentare nazionale Francesco Scoma ha provato a portare avanti la linea che vedeva una richiesta di ben due assessorati da attribuire alla Lega. Ciò nonostante il risultato elettorale non proprio eccezionale conseguito nelle scorse amministrative, con il Carroccio di poco sopra la soglia del 5%. Ipotesi che però sembra andare verso il tramonto, nell’ottica di favorire un accordo complessivo di coalizione. Anche qui probabile il ricorso a ruoli di sottogoverno. Manovra che dovrebbe accontentare tutte le anime del partito.

Si va quindi verso una quadra. Ciò nonostante le polemiche registrate in casa Carroccio, scatenate dall’ex capogruppo a Sala delle Lapidi Igor Gelarda, che ha attaccato apertamente il segretario regionale Nino Minardo. Un affondo che, molto probabilmente, lo porterà lontano dai lidi di Matteo Salvini in direzione Cateno De Luca. Tramonta quindi l’ipotesi, per Igor Gelarda, di ricoprire la delega ai Servizi Cimiteriali. Ovvero, uno di quei campi che Roberto Lagalla fa fatica a piazzare fra le forze della coalizione. Si cementa invece la posizione di Sabrina Figuccia. La prima degli eletti di Prima l’Italia dovrebbe essere la prescelta per ricoprire il ruolo di assessore. Con riguardo alla delega, probabile una richiesta verso l’assessorato al Turismo, al quale verrà affiancata la delega allo Sport. Calano invece le quotazioni di Pippo Fallica, inserito nella lista della squadra di Governo al momento della presentazione delle liste.

Giochi chiusi in Forza Italia

Tutto fatto in casa Forza Italia. Gianfranco Miccichè ed Edy Tamajo hanno trovato, già da tempo, un accordo tecnico all’interno della compagine azzurra. Il dibattito interno al partito ha cementato la posizione Giulio Tantillo come candidato numero uno alla presidenza del Consiglio Comunale. Lo storico consigliere, giunto al quinto mandato, garantisce il giusto mix fra esperienza e rispetto istituzionale che accontenta tutte le anime di Forza Italia. Partito che potrà esprimere tre preferenze in merito alla Giunta. Nomi fra i quali rientrerà quasi sicuramente quello di Rosi Pennino che, per sua esperienza personale e professionale, viene data vicina all’assessorato alle Politiche Sociali. Sul fronte di Gianfranco Miccichè, il coordinatore regionale ha optato per il nome di Andrea Mineo come possibile componente di Giunta, con probabile delega alle Attività Produttive.

Gioca in casa il deputato regionale Edy Tamajo. Anzi, sarebbe meglio dire in famiglia. Tramontata la pista che portava a Leopoldo Piampiano, per lui troppo pesante l’esperienza in era Orlando, la scelta ricadrà con ogni probabilità sul padre Aristide Tamajo. Il presidente della Parmonval potrebbe puntare alle deleghe relative alla Pubblica Istruzione, Edilizia Scolastica e Coime. Area, quella di Sicilia Futura, a cui andrà anche la scelta del futuro capogruppo di Forza Italia.

Lavoriamo per Palermo: Faraone riunisce i suoi

In casa Nuova DC, la compagine guidata da Totò Cuffaro ha già presentato da tempo la propria lista di nomi al sindaco Roberto Lagalla. Incontro con il primo cittadino, promosso dal neo commissario Giorgio Cipolla e dai vicecommissari regionali Pippo Enea e Giuseppe Alessi. In cima alla lista, c’è il profilo di Nuccia Albano, giò candidata fra le fila democristiane nella scorsa tornata elettorale.

Si attende che si diradi la ‘nebbia’ anche in casa Lavoriamo per Palermo. Lista del sindaco e che quindi dovrebbe rappresentare il fronte civico della coalizione, anche se è ben nota la presenza di diversi esponenti di Italia Viva, come il capogruppo uscente Dario Chinnici. Proprio il capofila regionale Davide Faraone ha accompagnato il sindaco Roberto Lagalla nell’ultimo vertice a Roma sul tema del bilancio e del piano di riequilibrio. Una comunione di intenti che potrebbe permettere all’esponente renziano di dare un nome di riferimento per la futura Giunta. Probabile il ricorso ad un profilo tecnico, anche se le quotazioni dell’ex presidente del Consiglio Comunale Totò Orlando risultano in ascesa. Il tutto verrà deciso in una riunione convocata proprio dal senatore per oggi pomeriggio.

A proposito di tecnici, sembra verso l’ok definitivo la nomina di Maurizio Carta come assessore all’Urbanistica e alla Cultura. Il prorettore dell’Università sta partecipando già attivamente a diversi progetti con l’Amministrazione Comunale, dimostrando una certa sinergia con l’attuale sindaco. L’altra delega che Roberto Lagalla terrà tecnica sarà quella al Bilancio. Anche in questo caso, si potrebbe optare per una nomina di spessore proveniente dal mondo universitario. Non è da escludere inoltre l’inserimento di qualche altro nome tecnico nella futura Giunta della città.

Sintesi vicina: la lista degli scontenti

Ci siamo quasi quindi, dopo settimane di confronto all’interno delle varie anime del centrodestra. Fu lo stesso Roberto Lagalla ad annunciare la chiusura del cerchio “a ridosso del Festino”, durante la puntata di Talk Sicilia andata in onda sui canali social della nostra redazione. Un dibattito interno a volte anche aspro e che ha portato ad una parziale rivoluzione di quelli che erano stati gli accordi pre-elettorali all’interno della coalizione a sostegno del sindaco. Qualcuno, almeno per il momento, rimarrà scontento, ovvero UdC, Alleanza per Palermo e Noi con l’Italia.

A ricordarlo è stato il deputato regionale e leader di Alleanza per Palermo Totò Lentini. Parole che seguono a quelle pronunciate non più tardi di dieci giorni fa dal leader di Noi con l’Italia Saverio Romano. “I patti sono fatti per essere osservati e da quanto apprendiamo dalle dichiarazioni, di alcuni giorni fa, dal sindaco Roberto Lagalla, sulla composizione della Giunta Comunale, si viola il patto elettorale sottoscritto da tutti i partiti di centrodestra. Lagalla è stato per più di quattro anni assessore regionale, proprio grazie alla serietà della coalizione di centrodestra che ha garantito in quel caso il patto pre elettorale di inserirlo in Giunta regionale – ricorda Lentini -, visto che ha rinunciato alla sua candidatura a presidente della Regione, e non certo per rappresentanza numerica post elettorale avendo, con il suo movimento Idea Sicilia, eletto nel 2017 solo se stesso”.

Un duro attacco al quale Totò Lentini fa seguire un monito ben preciso. “Se davvero la nostra esclusione dal governo della città si dovesse realizzare, ci troveremmo davanti, appunto, ad un vero e proprio tradimento contro la coalizione e la credibilità del centrodestra, creando un vulnus insanabile anche in vista delle prossime elezioni regionali e nazionali. Oggi chiediamo l’immediata convocazione da parte del sindaco di una riunione politica con tutti i partiti che lo hanno appoggiato e hanno contribuito alla sua elezione”. Compagini che rimangono al momento scontente quindi, anche se si potrebbe andare incontro ad una sorta di compensazione relativamente ai tasselli di sottogoverno.

Vertice del centrodestra convocato per sabato

Un quadro sul quale Roberto Lagalla avrebbe convocato una riunione dei principali esponenti del mondo del centrodestra palermitano per la giornata di sabato. Data nella quale il sindaco proverà a fare il punto non solo sulla lista di nomi presentata dalle varie forze politiche, ma anche sulle deleghe, vero nucleo centrale del futuro assetto dell’Amministrazione Comunale. In tal senso, rimane il problema delle deleghe ai Rifiuti, ai Lavori Pubblici e ai Servizi Cimiteriali. Da capire chi si assumerà l’onere di gestire questi campi per i prossimi cinque anni, provando ad uscire fuori da un gaudo emergenziale attualmente critico.

 

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