“Richiamare l’attenzione delle istituzioni sul drammatico fenomeno dei suicidi e delle morti in carcere. È l’obiettivo del sit-in di Antigone Sicilia che si terrà a Palermo davanti il Tribunale, martedì 4 ottobre alle 16.
Perchè del sit-in
“Scendiamo in piazza – spiega Pino Apprendi dell’osservatorio Antigone – perché la politica è indifferente rispetto al gesto estremo compiuto da decine di detenuti ogni anno e a circa un migliaio di atti di autolesionismo.
Si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di giovani in carcere per reati minori e perlopiù in condizioni di fragilità psicofisica. A chi è stato condannato è giusto far scontare le pene inflitte per i reati commessi, ma queste non possono e non devono trasformarsi in condanne a morte, bensì in una speranza di cambiamento, come peraltro è previsto dal nostro ordinamento”.
Al sit-in parteciperanno anche la madre di Samuele Bua e il padre di Roberto Pasquale Vitale, i cui figli sono morti suicidi nel carcere Pagliarelli di Palermo, e la madre di Francesco Paolo Chiofalo, l’uomo detenuto sempre nel penitenziario palermitano e deceduto per cause da accertare.
Nuovo suicidio a Palermo
Un altro suicidio di un detenuto in un carcere siciliano si era verificato poco tempo fa. E’ morto nel reparto di rianimazione dell’ospedale Civico di Palermo Roberto Pasquale Vitale, il 29enne che aveva tentato di impiccarsi nel penitenziario del “Pagliarelli” di Palermo.
Da giorni in coma
Il giovane era stato trovato con il lenzuolo attorno al collo e soccorso dagli agenti della polizia penitenziaria. Le sue condizioni appena giunto in ospedale furono ritenute da subito molto gravi dai medici. Negli ultimi giorni era entrato in coma. Oggi è arrivata la morte.
L’indagine statistica preoccupante
Nei giorni scorsi è stata pubblicata un’indagine inquietante che riguardava proprio le carceri siciliane. La Sicilia è la seconda regione in Italia, dopo la Campania, per numero di violenze sessuali in carcere secondo quanto aveva denunciato il segretario generale della Spp, un sindacato di polizia penitenziaria, Aldo Di Giacomo, per il quale gli stupri sono il propellente per i suicidi dei detenuti, fenomeno piuttosto esteso nelle carceri siciliani: gli ultimi due casi si sono registrati nei giorni scorsi nei penitenziari di Siracusa e Caltagirone. Il sindacalista aveva reso noto che la Campania presentava 20 casi, dopo di lei la Sicilia con 14.
Il caso nel Catanese
Appena pochi giorni fa un detenuto catanese recluso nella casa circondariale di Caltagirone si era impiccato. L’uomo era imputato di furto aggravato per avere sottratto un telefonino ed un portafogli poi restituiti ai legittimi proprietari. Il legale della vittima aveva preannunciato che i familiari avrebbero presentato un esposto alle Autorità Giudiziarie per “accertare se vi siano state negligenze da parte del personale dell’Istituto penitenziario”.
Un altro detenuto catanese suicida in carcere a Ravenna ad aprile
E non è la prima volta che purtroppo accadono suicidi di detenuti nelle carceri italiane. Nell’aprile scorso un altro detenuto catanese si è suicidato. La notizia che il Tribunale del Riesame aveva bocciato la sua richiesta di domiciliari a casa della madre in Sicilia, gli era arrivata in mattinata. L’uomo – un 58enne autotrasportatore di origine catanese ma residente a Ravenna – poco dopo si è tolto la vita all’interno del carcere romagnolo dove si trovava dal 13 marzo scorso per reati commessi nei confronti della ex moglie dalla quale si stava separando.
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