Gli agenti di polizia hanno arrestato Sebastiano Di Pietro, 31 anni, avolese, che dovrà scontare una condanna pari a 5 anni, 2 mesi e 24 giorni si reclusione per tentato omicidio. L’uomo, difeso dall’avvocato Natale Vaccarisi, che era  agli arresti domiciliari e con controllo elettronico, è stato accompagnato nel carcere di Noto dove sconterà la sua pena.

La coltellata all’ex cognato

E’ ritenuto responsabile dell’accoltellamento, avvenuto il 4 giugno del 2020 in prossimità di un ristorante di Avola, ai danni dell’ex cognato con cui aveva avuto una lite. L’imputato, nel corso degli interrogatori successivi all’arresto, ammise i fatti, chiarendo alcuni punti. Riferì che prima di infliggere i fendenti nel locale, dove la vittima stava cenando,  sarebbe stato colpito da uno schiaffo dall’ex cognato.

L’interrogatorio in Tribunale dopo l’arresto

Un colpo che lo avrebbe scaraventato sull’asfalto,  facendogli perdere anche gli occhiali: a quel punto, sempre secondo la ricostruzione della difesa, Di Pietro, che soffre di miopia, avrebbe afferrato il coltello nella sua disponibilità infliggendo dei fendenti “alla cieca”. Insomma, avrebbe reagito commettendo un errore, come  precisò durante l’udienza al palazzo di giustizia di Siracusa davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale.

La fuga dopo la coltellata

Inoltre, il 31enne dopo l’aggressione, come riferì nella sua deposizione, sarebbe scappato in preda dal panico, trovando rifugio nella casa di un familiare per poi disfarsi del coltello che porterebbe sempre con se. Sulle cause della lite, a quanto pare, secondo quanto emerso nell’interrogatorio, ci sarebbero stati degli equivoci, tali da esasperare gli animi anche se lo stesso indagato precisò che i rapporti con l’ex cognato sarebbero stati sempre buoni.

Tentato omicidio a Sortino

Nei giorni scorsi, a Sortino, nel Siracusano, due fratelli di 32 e 31 anni, entrambi sortinesi, son stati tratti in arresto dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio in concorso. I due sono entrati in un bar del centro cittadino per vendicare il proprio padre che poco prima aveva avuto una lite verbale con un 46enne pregiudicato con cui avrebbe avuto degli scontri condominiali.

 

 

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