I Carabinieri di Misterbianco (CT) hanno arrestato un catanese di 45 anni, poiché ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia.

La scorsa notte, la Centrale Operativa del Comando Provinciale di Catania, tramite 112 NUE, ha ricevuto una richiesta d’intervento all’interno di un’abitazione della frazione di Lineri a Misterbianco, dov’era stata segnalata l’aggressione ai danni di una donna. In casa c’erano una donna di 36 anni, e i tre figli minori, di 15, 10 e 9 anni. Proprio il 15enne, che insieme ai fratellini aveva assistito all’aggressione del padre nei confronti della madre, aveva chiesto aiuto al 112.

Dalla testimonianza resa della vittima, confermata in ogni punto anche dai tre figli, l’uomo, per motivi legati ad una morbosa gelosia, aveva afferrato al collo la donna tentando di strangolarla, per poi scaraventarla a terra, prenderla a calci e pugni e fuggire via. La donna è stata trasportata da un’ambulanza del 118 al pronto soccorso del Policlinico di Catania, dove i medici le hanno riscontrato lesioni guaribili in una decina di giorni.

L’uomo, ricercato dai carabinieri, si è presentato spontaneamente in caserma dove è stato posto in stato d’arresto e trasferito in carcere.

A Catania un uomo approfitta del giorno di festa per evadere dai domiciliari, una volta scoperto, finge un malore e si reca in ospedale. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale hanno arrestato il 39enne catanese Giovanni Piacente, poiché ritenuto responsabile di evasione.

L’uomo, già sottoposto agli arresti domiciliari per un furto commesso lo scorso 21 luglio in un negozio di via Etnea, ieri mattina, approfittando della giornata festiva si è concesso un po’ di libertà. Purtroppo, non aveva fatto i conti con i controlli dei carabinieri. Avvisato telefonicamente dalla moglie, ha pensato bene di accusare un improvviso malore che lo ha condotto al pronto soccorso dell’Ospedale Garibaldi Centro dove, però, ha trovato già l’equipaggio della gazzella ad attenderlo.

Lì i medici non hanno potuto far altro che somministragli un antidolorifico, riconsegnandolo ai carabinieri, poiché non vi era alcuna ragione medica per cui “trattenerlo”. L’arrestato, dopo una notte trascorsa in camera di sicurezza, è stato rimesso ai domiciliari con il braccialetto elettronico.