Nella mattinata del 1° settembre 2022 il personale della Squadra Mobile della Questura di Messina, il Gruppo
Investigativo Criminalità Organizzata – Nucleo P.E.F. della Guardia di Finanza di Messina – nell’ambito delle
attività investigative connesse allo sbarco di migranti, hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria 3 cittadini egiziani di età compresa tra i 19 e i 21 anni, indiziati del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’arrivo di 250 migranti l’1 settembre

Alle ore 08.30 circa di giovedì 1 settembre è giunto presso il Molo Norimberga un natante della Guardia Costiera con a bordo 250 migranti, provenienti da Egitto, Siria e Afghanistan.
I migranti sbarcati in questo Centro erano stati tratti in salvo nell’ambito di una vasta operazione di soccorso e
recupero coordinata dalla Capitaneria di Porto all’esito della quale circa 540 persone erano state soccorse in mare
aperto e poi fatte sbarcare nei porti di diverse località italiane (Messina, Catania e Roccella Jonica).

Dopo lo sbarco le attività investigative per identificare gli scafisti

Ultimate le operazioni di sbarco, la Procura della Repubblica di Messina ha coordinato le attività investigative
immediatamente avviate al fine di comprendere le dinamiche del viaggio ed identificare eventuali “scafisti”.
Le informazioni rese da alcuni dei migranti hanno consentito di appurare come, dopo un periodo di permanenza
in dei capannoni/connection house (luoghi di transito dove i migranti sono tenuti rinchiusi in attesa della
traversata) sulle coste Libiche, all’alba del 27 agosto un barcone in ferro di circa 20 metri è partito alla volta
dell’Italia.

I migranti avevano sborsato 7mila euro a testa per la traversata

I migranti ascoltati dagli investigatori della Squadra Mobile e del G.I.C.O. hanno riferito di aver sborsato la
somma di 130.000 dinari egiziani (poco meno di 7.000 Euro) per la traversata, descrivendo le attività poste in
essere da alcuni soggetti che si comportavano come l’equipaggio del natante, poiché provvedevano a fornire cibo
ed acqua ai migranti, mantenevano l’ “ordine” a bordo e governavano l’imbarcazione permanendo nella parte
superiore, andando giù in stiva – dove erano ammassate le oltre 500 persone – soltanto sporadicamente.

I tre egiziani reclusi al carcere Gazzi

Sulla base degli elementi raccolti, tre soggetti, tutti di nazionalità egiziana, sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e, espletate le formalità di rito, condotti presso la casa circondariale di Messina “Gazzi”.
Si precisa che il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari e che, in ossequio al principio di non
colpevolezza fino a sentenza di condanna passata in giudicato, sarà svolto ogni ulteriore accertamento che
dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse degli indagati.
L’operazione conferma ulteriormente l’impegno del personale della Guardia di Finanza e di quello della Polizia
di Stato nell’attività di contrasto dell’immigrazione clandestina ed illegale.

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