È Sara Barresi, ex direttore generale in diversi dipartimenti della Regione e oggi capo di gabinetto dell’assessore ai Rifiuti e all’Energia Roberto Di Mauro, il commissario per la gestione degli Ato territoriali idrici.

Quattro province inadempienti

Sono Trapani, Messina, Siracusa e Ragusa, le province inadempienti rispetto la scelta del gestore unico provinciale. Su Ragusa in questo momento pende un contenzioso da sciogliere. La scelta da parte dei territori, funzionale all’utilizzo delle somme per investimenti previste nei vari contenitori – dal Pnrr ai fondi europei – doveva essere adottata entro il 7 novembre scorso.

La gestione idrica con società mista

“L’acqua resta pubblica; con la società mista, il pubblico rimane titolare degli impianti e del controllo e affida gestione e riscossione all’esterno” Lo affermano i sindaci di Siracusa e Melilli, Francesco Italia e Giuseppe Carta, che replicano alle affermazioni, rilasciate a BlogSiciliadal sindaco di Palazzolo, Salvatore Gallo, il quale ha contestato la scelta dell’Ati di imboccare la strada della società mista a maggioranza pubblica per la gestione del servizio idrico nel Siracusano abbandonando l’idea di un consorzio interamente pubblico, votato due anni fa.

L’attacco al sindaco di Palazzolo

Il presidente dell’Ati Siracusa, Francesco Italia ed il presidente della Commissione regionale Territorio ed Ambiente, Giuseppe Carta, contestano a Gallo di non aver argomentato e spiegato in che modo la soluzione della gestione interamente pubblica sarebbe stata più conveniente.

“Durante il dibattito in assemblea il collega Salvatore Gallo – dichiarano Italia e Carta – è stato invitato più volte a dimostrare in modo concreto come rendere operativa la società pubblica esecutiva viste le sopraggiunte difficoltà finanziarie di tanti enti in dissesto o in pre-dissesto facenti parte dell’ambito. Nessuna proposta concreta è stata offerta dal collega Gallo. Ci rendiamo conto che le posizioni ideologiche sono molto più comode e popolari ma sommessamente ricordiamo a chi ricopre ruoli istituzionali di operare con senso responsabilità e in un contesto di realtà”.

La polemica sull’ordine del giorno

Il sindaco di Palazzolo, nel suo attacco, aveva anche spiegato che il voto sulla gestione del servizio idrico non era all’ordine del giorno dell’assemblea dei sindaci. “I sindaci dopo una lunga e partecipata discussione – spiegano Italia e Carta – sul punto inserito all’ordine del giorno relativo alla nota ricevuta dalla Regione proprio sulla ricognizione dello stato dell’arte del servizio idrico in ogni ambito territoriale, con particolare riferimento alla scelta della forma di gestione, stante l’urgenza della questione, si sono determinati optando per la scelta della società mista a maggioranza pubblica, stabilendo che in una successiva assemblea verrà variato il piano d’ambito e approvato lo statuto della società mista. I sindaci hanno, dunque, operato nella piena legittimità delle funzioni loro attribuite”.