Cerimonia commemorativa in memoria delle vittime di mafia questa mattina nel “Giardino della Memoria”, lo spazio adiacente al tratto autostradale dove si consumò la terribile strage di Capaci. Qui si è tenuta una delle più significative tappe di un percorso di legalità in vista del XXX anniversario delle stragi di Capaci e di Via d’Amelio. Nel corso di una solenne cerimonia, il questore della provincia di Palermo, Leopoldo Laricchia, e Concetta Martinez Montinaro, moglie di un agente di scorta tra le vittime della strage di Capaci, hanno consegnato nelle mani degli arcivescovi delle diocesi di Palermo e Monreale, del vescovo di Cefalù e dell’eparca di Piana degli Albanesi, l’olio ricavato dalla molitura delle olive generate da alberi piantati nel “Giardino della Memoria”.

Il momento clou

La fine dell’evento cerimoniale è stato scandito da un momento altamente simbolico. Sedici poliziotti della questura hanno preso in consegna i colli contenenti le bottiglie dell’olio di Capaci destinate alle altre diocesi della Sicilia ed in un corteo di otto auto della polizia di Stato hanno lasciato il “Giardino della Memoria” di Capaci diretti nelle altre questure della Sicilia per affidare il prezioso e rappresentativo carico ai questori che ne cureranno la successiva consegna ai vescovi. L’olio della memoria raggiunge così tutti gli angoli della Sicilia, portando con sé un rinnovato messaggio di speranza.

Tutto nato da quegli ulivi

Proprio da quegli ulivi, piantumati su quella terra macchiata dal sangue dei martiri della giustizia, è iniziato un percorso di rinascita, curato dalla questura di Palermo e dall’associazione Quarto Savona 15, che ha dato luogo a una piccola produzione di olio, grazie al prezioso contributo offerto dai giovani studenti dell’istituto superiore “Majorana” e da minori detenuti presso l’istituto penale per minorenni “Malaspina” nell’ambito di un progetto, denominato “Laboratorio Giardino della Memoria”. L’olio di Capaci, metafora di continuità tra i caduti del tragico attentato mafioso e questi giovani, è stato prodotto grazie alla collaborazione della Coldiretti e dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Palermo.

L’olio consacrato il giovedì santo

L’olio verrà consacrato nella santa messa crismale del giovedì santo per essere utilizzato come olio santo dalla chiesa siciliana nel corso dell’anno liturgico. Il questore di Palermo, ringraziando i vescovi presenti alla cerimonia di consegna, ha sottolineato l’alto valore simbolico dell’iniziativa abbracciata dalla conferenza episcopale della Sicilia, ricordando come San Giovanni Paolo II, il 9 maggio 1993 dalla Valle dei Templi, si rivolse ai mafiosi con fermezza invitandoli alla conversione e come lo stesso fece, il 15 settembre 2018, Papa Francesco nel quartiere Brancaccio: “Nessun feroce criminale può millantare il favore di Dio”.

Un  messaggio anche dalla chiesa

Oggi con questa iniziativa la chiesa siciliana, nel trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio, manda a tutti i cittadini, fedeli e non, un importante messaggio: dal sangue degli uomini dello Stato uccisi dai criminali di cosa nostra perché facevano il loro dovere, dal frutto della terra bagnata dal sangue dei giusti viene l’olio che verrà consacrato per amministrare i sacramenti, segno della grazia di Dio. Un potente simbolo di riscatto e resurrezione, sociale e morale, compiuti dalla meravigliosa terra siciliana in questi trent’anni.

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