Il video con quella pistola che passa fra le sue mani è nitido e non lascia dubbi, restano però ancora un mistero gli istanti precedenti all’omicidio di Lino Celesia a Palermo. Gli inquirenti continuano ad incalzare il più grande dei due fratelli indagati, convinti che abbia avuto un ruolo in quel fatto di sangue. Al momento però l’unica certezza è che il più piccolo dei due fratelli, di 17 anni, di è autoaccusato di quell’omicidio riducendolo alla conseguenza di una lite. Restano ancora diversi aspetti da chiarire in questa vicenda, non tutto sembra essere stato ricomposto in ogni suo pezzo.

“Sì, l’ho avuta fra le mani ma….”

Il più grande dei due fratelli, 23 anni, non può negare anche perché c’è il video in cui si vede che gli viene passata una pistola. Lui non nega (anche perché non può considerando le evidenze, ndr) ma continua a ripetere sempre la stessa cosa come un disco rotto. “Non ricordo alcuna di queste circostanze. Non so chi mi abbia passato la pistola”. L’identità di questa terza persona che ha passato l’arma, quindi, resta ancora avvolta nel mistero.

Le immagini di videosorveglianza scandagliate

Polizia e carabinieri stanno scandagliando fotogramma per fotogramma delle immagini di videosorveglianza nella zona in cui è avvenuto il delitto. L’obiettivo è quello di individuare altre persone che potrebbero essere state presenti sul luogo del delitto nel dicembre scorso. Gli inquirenti sono convinti che ci potrebbero essere ulteriori testimoni o, chissà, altre persone coinvolte oltre ai due fratelli ad oggi unici accusati dell’omicidio di Celesia. In questo modo si potrebbero allargare gli orizzonti e ricostruire con più certezza quanto accaduto, soprattutto il contesto in cui è maturato il fatto di sangue. Al momento i due fratelli continuano a ribadire che si sia trattato di una lite finita tragicamente, la Procura non ne è convinta per nulla.

La terza persona

Proprio qualche giorno fa è spuntata una presunta terza persona che potrebbe avere avuto un ruolo nell’omicidio di Lino Celesia, ucciso due settimane fa davanti alla discoteca Notr3 di via Calvi a Palermo. Si tratterebbe di un giovane che avrebbe dato la pistola a salve al 23enne accusato dell’omicidio insieme al fratello minorenne. Infatti il maggiore dei due si sarebbe recato sul posto con questa pistola a salve anche se nell’interrogatorio non lo ha mai confermato. Ha detto tanti “non mi ricordo” a cui però la Procura non crede. Ecco perché per i due confermata la custodia cautelare in carcere. Un fatto di sangue i cui contorni sono ancora tutti da chiarire.

 

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