“Continuiamo ad essere preoccupati i pescatori di Mazara del Vallo che sono ancora oggi ‘tenuti in ostaggio’ in Libia. Mi risulta che ci siano contatti con la Libia ma lì la situazione è complessa e delicata”. Lo ha detto il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè nel corso della seduta di oggi, rispondendo agli interventi di diversi deputati regionali che chiedevano di attivare iniziative di sensibilizzazione sui 18 pescatori di Mazara del Vallo trattenuti in Libia ormai da più di 90 giorni.

“Possiamo anche fare un dibattito d’aula all’Ars – ha aggiunto – ma non vorrei che possa complicare la situazione perché da un lato sarebbe giusto ‘alzare i toni’ ma al tempo stesso alzando i toni rischiamo di essere dannosi. Prima di ogni passo è opportuno che io abbia un confronto con la Farnesina”. Miccichè ha poi chiesto al personale parlamentare di esporre di nuovo sulla facciata di Palazzo dei Normanni il grande lenzuolo con la frase di Papa Francesco “preghiamo insieme per i pescatori e per la Libia, in silenzio”, che era stato appeso nei giorni scorsi.

“E’ necessario un giro di vite nell’azione diplomatica che l’Italia sta portando avanti con la Libia per liberare i 18 pescatori di Mazara del Vallo prigionieri da ormai tre mesi di miliziani che sembra afferiscano al Generale Haftar. L’opera di negoziazione evidentemente deve essere condotta in maniera diversa, magari includendo il coinvolgimento di Paesi amici che in quell’area esercitano grande influenza, e dell’UE che possiede intrinsecamente una forza diplomatica importante. Sicuramente comprendiamo l’esigenza di riservatezza quando la diplomazia si deve muovere per esplorare le possibilità che la situazione offre, ma è indispensabile evitare che tale riserbo, con il tempo, produca un altrettanto comprensibile sensazione di abbandono nelle famiglie, difficile da vincere con gli scarsissimi elementi di cui di fatto si dispone e che si possono proporre ad oggi. Famiglie e armatori che crediamo vadano anche sostenuti economicamente, essendo venuta a mancare la loro fonte di reddito e sostentamento”. E’ questo il contenuto di una lettera firmata da oltre dieci parlamentari aderenti a diversi gruppi di Camera e Senato nonché da Consiglieri dell’Assemblea Regionale Siciliana e indirizzata al Premier Giuseppe Conte e a Luigi di Maio per spronare l’esecutivo ad affrontare con rinnovata convinzione la necessità della liberazione dei 18 connazionali entro Natale.

“Sono passati tre mesi da quando 18 pescatori di Mazara del Vallo sono stati sequestrati in Libia e in tutto questo tempo il ministro degli Esteri, Di Maio, ha fatto tante promesse, ma ha ottenuto ben poco: una singola telefonata tra i pescatori e i loro familiari”. Lo dichiara la senatrice di Forza Italia, Urania Papatheu. “Per questo abbiamo inviato una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella sottoscritta anche dai miei colleghi parlamentari di Forza Italia, chiedendogli di intercedere e fare un richiamo affinché si possa risolvere al più presto questa drammatica situazione e si possa consentire ai pescatori di tornare a casa e riabbracciare le loro famiglie. – aggiunge – Anche oggi abbiamo partecipato ad un sit-in organizzato dai giovani di Forza Italia davanti alla Farnesina per protestare e far sentire la nostra voce e l’indignazione di tutti gli italiani che chiedono il rilascio dei pescatori”. “Ad oggi infatti ogni azione messa in atto dall’esecutivo è parsa insufficiente e lacunosa, – lamenta – ma siamo certi che un intervento del presidente Mattarella potrà essere determinante per la liberazione e il rientro in Patria dei nostri connazionali, ingiustamente detenuti ormai da troppo tempo”.

“Era la sera del primo settembre quando i 18 pescatori di Mazara del Vallo furono sequestrati dalle milizie libiche. Da tre mesi sono tenuti prigionieri in Libia senza motivo e senza essere colpevoli di alcunché. Una situazione inaccettabile. Gli sforzi politici e diplomatici non possono allentarsi: i pescatori di Mazara vanno riportati a casa al più presto”. Lo scrive in una nota Erasmo Palazzotto , deputato di LeU.

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