Parte il progetto per la riqualificazione della Costa Sud di Palermo, gioiello della città di un tempo andato e oggi abbandonata al degrado. Una riqualificazione necessaria della quale si parla da tempo.

Alla Costa Sud BlogSicilia congiuntamente con Video Regione ha condotto, nel mese di marzo, una serie di servizi inchiesta per denunciare la situazione di degrado, i problemi e la situazioni non più accettabili che vive questa ampia fetta di Palermo.

Tamajo “Lavoriamo alla riqualificazione

Adesso la Regione dichiara pubblicamente il suo interesse alla vicenda. “Stiamo lavorando insieme al presidente della Regione e al commissario Zes della Sicilia occidentale e con l’autorità portuale di Palermo per rilanciare il progetto della Costa Sud e il waterfront del capoluogo che purtroppo per molti anni è stata abbandonata. Stiamo pianificando una serie di interventi per riqualificare quell’area e crediamo che il inserimento all’interno dell’area Zes possa renderla più attrattiva dal punto di vista commerciale e soprattutto rispetto a investimenti da parte di privati” ha affermato questa mattina l’assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo. Una buona notizia ma a fronte della quale vogliano ricordare quali sono i tanti problemi da affrontare

I tanti problemi della Costa Sud

Costa Sud 1

Fra i tanti pugni in un occhio di Palermo, quello della Costa Sud spicca immediatamente agli occhi. Anche perché, è da lì che si passa quando si arriva o si va via da Palermo. Il peggior biglietto da visita possibile per cittadini e turisti. “Dovrebbero essere in primis i cittadini a cercare di tenere pulito il sito – ricorda il presidente della II Circoscrizione Giuseppe Federico -. La sporcizia e l’incuria sono evidenti. Quindi non viene a scaricare nessuna azienda, bensì i palermitani“. Quando si ci riferisce alla Costa Sud, si fa riferimento ad un tratto di costa di circa sette chilometri che si estende da Sant’Erasmo a Romagnolo. Una spiaggia infinita, un lungomare potenzialmente splendido. Ma su questa lunga striscia di litorale non c’è un lido, nè una spiaggia attrezzata. In ultimo, non c’è nessun volano economico.

Qui c’è tanto da fare, a cominciare dal superamento delle lungaggini burocratiche e della lotta al degrado – sottolinea l’esponente del M5S Pasquale Tusa -. Le potenzialità sono tante, si deve fare tanto e per farlo basterebbe un progetto, diciamo sostenibile, anche alla luce dei fondi del PNRR a disposizione”. In teoria, all’interno della Costa Sud ci sarebbe un’area verde, ovvero il parco Libero Grassi. Un polmone verde che, in realtà, non ha mai aperto i battenti per problemi ambientali. Insomma, è la classica miniera d’oro mai utilizzata, lasciata in mezzo ai rifiuti.  “Circa sei mesi fa abbiamo avuto questa bella novità: 15-16 macchine tagliate a metà. Abbandonate. Abbiamo denunciato. L’area è stata messa ancora una volta sotto sequestro. Però, ripeto, siamo al punto di partenza. La gente è stanca”.

La devastazione al pontile di Romagnolo

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Fra le cose non fatte o fatte male, la prima situazione da citare è quella relativa al pontile di Romagnolo. Una struttura in legno edificata di fronte all’ingresso di via Amedeo d’Aosta e che avrebbe dovuto rappresentare proprio un’estensione ideale della strada verso il mare. Opera che è finita invece per essere il simbolo del degrado in zona, più volte vandalizzata e data alle fiamme. Ormai è totalmente inutilizzabile. Si spera sempre che qualcuno si attivi per provare a ristrutturarla. Ma i progetti di riqualificazione rimangono al momento soltanto un’ipotesi. Ciò anche a causa di una burocrazia che frena gli investitori e i relativi progetti di rilancio.

“L’area si trova in questo stato dal 2019 – dichiara il consigliere Giovanni Colletti -. Subito dopo c’è stata la pandemia, che ha di fatto rallentato tutto. Quindi, tutto quello che erano le pastoie burocratiche, i cambi di governo, i cambi di assessorato ed altre situazioni del genere, hanno rallentato di fatto l’affidamento in toto all’imprenditore che crede in questo progetto. Inoltre, la struttura è stata data più volte alle fiamme. Più precisamente tre volte nel corso degli ultimi cinque anni, vittima di vandali ed incivili. È sotto gli occhi di tutti. Un plesso che andrebbe rivalutato in toto“.

Molto c’è da dire anche riguardo la spiaggia adiacente. Un luogo incantevole dal quale si potrebbe ammirare tutto il waterfront della città, con uno sguardo mozzafiato che si spinge fino a Monte Pellegrino. Ma è un panorama con sorpresa. Un vero peccato, perché la visuale e la permanenza sul posto sono disturbate dalla presenza di rifiuti. D’estate, poi, la situazione si complica ancora di più per l’ulteriori intromissione degli abusivi che occupano il litorale. Un’onda umana talmente massiva che spesso, in passato, ha richiesto perfino degli sgomberi, come accaduto l’estate scorsa.

“Guardando questo posto mi viene in mente dei flash back che un tempo questa era la location dei palermitani: i Bagni Petrucci, i Bagni Virzì, i Bagni della salute con i ristoranti importanti a suo tempo – ricorda nostalgicamente il presidente della II Circoscrizione Giuseppe Federico -. Oggi quello che rappresenta lo stato dell’arte qui è un degrado assoluto. Mi auguro che questa Amministrazione, che ha già dato dei grandi segnali in tal senso, abbia la volontà di riprendere e di riportare alla luce questo bellissimo posto. Sono sette chilometri di costa oggi chiamati Costa Sud, ma non è soltanto un’opportunità per questo territorio. Sono convinto che sarà un’opportunità per Palermo“.

Rifiuti ed incuria al porticciolo della Bandita

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Procedendo poi verso il cuore della seconda Circoscrizione, troviamo il porticciolo della Bandita. Un’area dedita alla pesca ma con la volontà di diventare polo attrattivo per i palermitani durante le belle giornate. Peccato che anche qui il degrado regna sovrano. Rifiuti ingombranti e spazzatura di ogni genere, fatto su cui i pescatori chiedono maggiore tutela.

Questa è una situazione che va avanti da diversi, diversi, anzi troppi anni – commenta Emanuela Lo Nardo, consigliera della II Circoscrizione -. Il porticciolo della Bandita risiede in uno stato di degrado, di incuria totale. In realtà, potremmo avere la possibilità di una riqualifica, visto e considerato che i fondi sono presenti. Il PNRR permetterebbe appunto una riqualificazione totale”. Opinione condivisa anche dagli operatori economici della zona. Sin dal 1988 che questo porticciolo è stato abbandonato all’incuria – sottolinea invece Pino Lo Nardo, pescatore della zona -. E’ un’ingiustizia. Rischiamo la vita in questo porticciolo, perché è tutto insabbiato e i signori politici, fino ad oggi, ci hanno preso in giro in tal senso”.

“La borgata della Bandita si identifica in questo porticciolo – aggiunge Pasquale Tusa -. Fin dai tempi passati, la gente si è affezionata a questo territorio. C’è uno stretto legame e vedendo il porticciolo in questa situazione, sicuramente tale legame finisce per annullarsi nel tempo“.

L’abbandono del parco Libero Grassi

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Spostandosi verso il confine della città troviamo il parco intitolato a Libero Grassi, l’imprenditore palermitano che pagò con la vita il suono al racket del pizzo. L’area verde è stata inaugurata nel 2014, ma in realtà non ha mai aperto i battenti. Ciò a causa di un piano di bonifica ancora da eseguire. Fatto che ha portato perfino la figlia del simbolo della lotta alla mafia Alice Grassi, ad ipotizzare negli scorsi mesi di richiedere il ritiro dell’intitolazione. Il degrado dell’area verde è evidente. Quello che dovrebbe essere un luogo di ritrovo per le famiglie è diventato una discarica dove è possibile trovare perfino delle carcasse di auto segnate e lasciato sul posto.

Siamo stanchi di essere abbandonati dalle istituzioni – sottolinea Giuseppe Guaresi -. La cosa triste è che diversi anni fa erano stati spesi 5 milioni di euro. Dopo di che, forse perché mancava un attestato dell’ufficio ambiente, si è abbandonato tutto. Ed è un peccato, perché questo sarebbe veramente la ricchezza della borgata di Acqua dei Corsari”. E se tutto ciò non bastasse, quell’area che dovrebbe parlare di natura e legalità è diventata anche un hot point per la prostituzione. “Oggi è un parco libero alla prostituzione, libero ai malavitosi – attacca Guaresi -. Perché qua la notte succede di tutto e di più. Il cancello è stato abbattuto. La notte entrano le coppiette, arrivano camion, scaricano e lasciano qualsiasi cosa. Ho chiesto più volte di poter mettere un New Jersey davanti l’entrata. Ma non so perché non si deve mettere. Evidentemente a qualcuno va bene così”.

Ad oggi Costa Sud occasione persa

Sino ad adesso è un’occasione persa. Adesso il Comune sembra propenso a voler riparare a questa situazione sciagurata, prevedendo di investire tempo e risorse. L’idea del Comune è infatti quella di un possibile progetto di rilancio dell’area della seconda circoscrizione attraverso le previsioni dei fondi del PNRR. La volontà è quella di riqualificare la Costa Sud per renderla attrattiva anche per futuri investitori, magari esteri. Ciò con la speranza di far brillare nuovamente un gioiello che è ancora nel cuore dei palermitani. E accanto al Comune da oggi si schirano la Regione siciliana e il Commissario della Zone Economica Speciale. La ricetta c’è, agli attori in campo farla diventare realtà.

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