E’ ancora rischio incendi in Sicilia e il presidente della Regione Renato Schifani ha convocato una seduta della giunta questa mattina a Palazzo d’Orleans. Unico punto all’ordine del giorno la proposta di dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza determinata dal grave rischio di incendi. Un rischio “dovuto all’eccezionale situazione metoclimatica”.

Di pomeriggio all’Ars

Nel pomeriggio il governatore riferirà all’Assemblea regionale sugli incendi che nei mesi scorsi hanno creato danni ingenti in diverse parti dell’isola. La seduta è in programma alle 16.

A luglio le prime devastazioni

Già nel luglio scorso ci fu a fine mese una due giorni di roghi infernali, un disastro senza precedenti. Caldo e fiamme misero in ginocchio la Sicilia agricola e quella infrastrutturale. Il governo Schifani in quell’occasione già dichiarò lo stato di crisi e di emergenza regionale e richiesto al governo nazionale il riconoscimento dello stato di emergenza per gli incendi e l’eccezionale ondata di calore in Sicilia. La decisione venne presa nel corso di una seduta straordinaria della giunta convocata appositamente in quel periodo dal presidente della Regione a Palazzo d’Orleans.

Primissima stima dei danni

Secondo una primissima stima fatta dalla Protezione civile siciliana, i roghi che solo in quei giorni devastarono l’Isola, in oltre cento Comuni con picchi di 45-47 gradi, causarono oltre 60 milioni di euro di danni. A questi si aggiunsero gli oltre 200 milioni di euro, quantificati dagli ispettorati provinciali dell’Agricoltura, per l’eccezionale ondata di calore e gli altri danni, in fase di determinazione, per la distruzione di produzioni e strutture agricole a seguito degli incendi.

La protesta degli studenti a Palermo

A proposito di emergenza incendi e ambiente gli studenti di Palermo sono tornati nuovamente in piazza guidati dal coordinamento Fridays For Future. Centinaia di giovani hanno sfilato fra le strade del centro del capoluogo siciliano. Il corteo, partito da piazza Verdi e terminato in piazza Bellini con un’assemblea pubblica, è stato organizzato all’indomani dell’ennesimo rogo che ha flagellato, questa volta, il parco della Favorita e la riserva Naturale di Monte Pellegrino, una delle aree verdi urbane più grandi d’Europa. Fiamme che si sono generate con una temperatura di circa 25 gradi e in condizioni di vento praticamente assenti. Fatto che, ancora una volta, spinge ad una riflessione sul fenomeno dei piromani.

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