I carabinieri di Pachino, insieme alla polizia, hanno sedato una rissa scoppiata nella serata di ieri a Marzamemi, borgo marinaro molto noto a sud del Siracusano. Tra i partecipanti, diversi giovani che avrebbero fatto uso di sostanze alcoliche tali da esasperare gli animi.

18enne arrestato

I militari hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale un 18enne di Pachino, che poco prima avrebbe partecipato alla zuffa mentre gli agenti del commissariato hanno denunciato per lo stesso reato un coetaneo che aveva cercato di ostacolare l’intervento delle Forze di Polizia. Il 18enne, come disposto dai magistrato, è stato posto agli arresti domiciliari.

Condanne per rissa a Siracusa

Due assoluzioni e tre condanne: queste le sentenze legate alla maxi rissa scoppiata, sotto gli occhi di turisti e passanti, nel giorno di Pasqua dello scorso anno in Ortigia tra due gruppi con interessi nel trasporto dei turisti con i calessini. Tutti e 5 furono arrestati dai carabinieri dopo averli separati non senza difficoltà ma hanno scelto procedimenti giudiziari diversi.

I due assolti

Le assoluzioni hanno interessato Claudio Guzzardi, 36 anni, e Mattia Amenta, 20 anni, entrambi difesi dall’avvocato Massimiliano Lipari, che hanno sempre sostenuto la loro innocenza, spiegando di essere stati risucchiati nella rissa solo perché erano stati aggrediti.

Il legale, in un primo momento, aveva optato per il rito abbreviato condizionato all’acquisizione delle immagini delle telecamere di sicurezza, salvo poi decidere di procedere con il rito ordinario. E così, il giudice del Tribunale, Liborio Mazziotta, al termine della Camera di consiglio, ha emesso le sentenze di assoluzione, del resto lo stesso pm si era espresso per un giudizio di non colpevolezza.

Le tre condanne

Gli altri imputati, Simone Scamporlino, 33 anni, Pietro Scamporlino, 63 anni e Francesco Scamporlino, 38 anni, difesi dall’avvocato Titta Rizza, hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato ed hanno rimediato una condanna a sei mesi di reclusione ciascuno.

La gestione dei calessini

Secondo la tesi dei carabinieri e dei magistrati della Procura di Siracusa, gli indagati, che gestirebbero il servizio di trasporto dei turisti con i calessini, cioè le apecar,  sarebbero entrati in conflitto: bastò una scintilla per scatenare la rissa a colpi di bastoni.

 

 

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