Storie d’arte, di impegno civico, di rinascita e valorizzazione dei territori. È questo il filo rosso che unisce l’Aquila, Camerino, la Valle del Belice, Verona, Cagliari, Napoli, Paestum, Succivo (Ce); ed ancora Padova, Piazza Armerina (EN), Palermo e Monte Sant’Angelo (FG).
Un grosso albero è caduto la scorsa notte in piazza Verdi davanti al Teatro Massimo a Palermo. Cadendo la grossa pianta è finita su uno dei due chioschi Liberty realizzati […]
La Palazzina dei Quattro Pizzi è uno degli edifici più particolari che caratterizzano l’architettura palermitana dovuto, come in molti casi, alla famiglia Florio.
L’Associazione si è impegnata a trovare una soluzione per il ripristino dei muri del Villino, trovando la disponibilità gratuita di due ditte specializzate nel settore
Fra i luoghi visitabili nel capoluogo siciliano il 10 e l'11 giugno, ci sarà anche Palazzo Ajutamicristo, in via Garibaldi, sede della Soprintendenza dei Beni Culturali
Finanziati con oltre 550mila euro i lavori per riportare all’antico splendore il Palazzo di Città di Licata, in provincia di Agrigento. Lo ha deciso il governo regionale nell’ultima seduta di Giunta, dopo l’impegno di Nello Musumeci nel corso di una sua visita nel centro dell’Agrigentino.
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Progetto per far riscoprire luoghi simbolo della Bella Époque
Approvata la delibera che istituisce, insieme al museo del Liberty-Villa Deliella, anche l’itinerario dell’Art Nouveau. Con questa iniziativa alcuni importanti gioielli dell’architettura Liberty ed edifici storici di Palermo saranno messi a sistema, destinandoli alla pubblica fruizione.
La deputata Marianna Caronia: "Dopo anni di battaglie e d'impegno, finalmente si va verso la realizzazione del Museo del Liberty a Palermo, nello stesso luogo in cui sorgeva la villa Deliella nella odierna piazza Crispi".
L'emendamento alle variazioni di bilancio della Regione siciliana che stanzia somme per 3 milioni di euro per l'acquisizione e per la progettazione di un museo è stato approvato ieri su proposta di Marianna Caronia,
La rassegna si intitola “Liberty l’invenzione fin de siécle” e prevede 10 approfondimenti su quello che resta uno dei periodi più floridi e dibattuti della città, in cui nacquero e si svilupparono non solo artisti di primo piano dell’epoca ma anche industrie e realtà produttive in grado di esportare in tutt’Europa.
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la deputata grillina valentina palmeri chiede gli atti del progetto
"I lavori di restauro - si legge in una nota del gruppo M5S all'Ars - sono stati contestati anche attraverso una protesta organizzata da un gruppo di cittadini che venerdì scorso hanno tentato, senza riuscirci, di incontrare il sovrintendente e il dirigente della sezione Architettonica".
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l'apertura al pubblico entro la fine del prossimo anno
Il progetto, finanziato con 1,7 milioni di euro del Pon “Cultura e sviluppo”, era fermo da anni per varie traversie burocratiche che finalmente il governo regionale è riuscito a sbloccare.
Con un emendamento approvato questa notte dalla commissione bilancio su proposta di Marianna Caronia è stata infatti stanziata la somma di 45mila euro per avviare la prima progettazione.
Lo storico immobile rappresenta uno degli ultimi esempi di Liberty palermitano 'risparmiato' dal sacco di Palermo degli anni '70, in quell'area della città.
In programma sfilate, eventi, presentazioni, party. Con 64 sfilate, 92 presentazioni, per un totale di 156 collezioni, l'eccellenza della moda italiana sotto gli occhi di buyers e giornalisti.
La famiglia, che all’apice del suo fulgore aveva commissionato il dipinto (nel 1903 era stato esposto alla Biennale di Venezia), non era più in condizioni di comprarlo. Boldini quindi lo vendette nel 1927 al barone Rotschild, che lo portò con sé in America.
L'intramontabile fascino fin de siècle continua a illuminare la Palermo di una volta: quella della dinastia di Vincenzo Florio, una famiglia che, partendo dal capoluogo siciliano, ha segnato un'epoca e uno stile che hanno valicato i confini dell'isola.
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al lavoro gli allievi di disegno industriale di unipa
"Pezzi" di storia Liberty che presto saranno esportati negli Emirati Arabi e in Russia. A commercializzare e, prima ancora a produrre gli arredi, sarà Caruso Handmade, che ha ottenuto dall'Archivio Basile l'ok ad affiancare il proprio brand al nome dell'architetto simbolo della Palermo Liberty.