Si tratta della misura prevista dall'art. 17 della legge di stabilità regionale 2020-22 con cui la Regione Siciliana ha potenziato la misura statale "Resto al Sud" che incentiva le start-up e l'insediamento di nuove imprese, con la finalità di contrastare l'emigrazione di giovani professionalità.

Rafforzata dalla Regione la misura di agevolazione. Per tre anni niente tributi regionali per chi investe qui.

Buone le intenzioni del bando Irfis. Lo stesso però non si può dire sulle modalità di svolgimento: nessun invio telematico ma ora c'è la precisazione

Buone le intenzioni del bando Irfis. Lo stesso però non si può dire sulle modalità di svolgimento: nessun invio telematico

Le start-up siciliane che hanno usufruito degli incentivi Resto al Sud potranno richiedere il credito d’imposta per il 2021. La Regione siciliana ha messo a disposizione questo strumento anche per l'annualità 2021. Da domani, fino al 31 maggio si potranno presentare le istanze.

Spiega l'assessore Armao: "L’idea è quella di esentare, attraverso la fiscalità di sviluppo, una quota parte di imposte, per i primi tre anni di attività, alle startup consentendone la crescita, rafforzando una misura adottata a livello statale”.

In base ai dati di Invitalia, aggiornati ad ottobre 2020, complessivamente i progetti di start up o di sviluppo di impresa approvati sono 6.519, per un totale di 443 milioni di euro di investimenti attivati che hanno permesso di occupare quasi 25mila persone.

I fondi disponibili ammontano a 1 milione di euro per l'anno 2020, 1,7 milioni di euro per l'anno 2021 e 2 milioni di euro per l'anno 2022

“Un lavoro che ha impegnato per diversi giorni consulenti, agronomi e commercialisti - dice Rosario Genchi di Project Manager Sicilia - la nostra associazione vuole continuare ad essere propositiva per il bene dei cittadini siciliani e delle imprese che operano sul territorio".

Dall'azienda Oleifici Barbera a "le Angeliche" di Palermo, la speranza di rinascita della Sicilia passa anche da Resto al Sud

'Resto al Sud' ha visto approvare nell'Isola 607 progetti per un investimento complessivo di 39,2 milioni di euro e 2.307 posti di lavoro previsti

Secondo il rapporto redatto da Invitalia, sono state presentate oltre 1600 domande per accedere ai finanziamenti. Tra le città più attive ci sono Palermo, Catania, Messina e Siracusa.

Assoimpresa e Invitalia insieme nella sede della Camera di Commercio di Palermo ed Enna per chi vuole presentare un progetto

"Resto al Sud – spiegano Fabrizio e Federico – è un tributo a una storia purtroppo vera, che non potevamo fare a meno di raccontare. Siamo felici di sapere che ogni giorno sempre più giovani decidono di sbracciarsi e magari anche inventarsi un lavoro, un modo per restare al Sud".

Iniziativa di Irfis, Invitalia e Confcommercio

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Il finanziamento Resto al Sud copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in un contributo a fondo perduto, pari al 35% dell'investimento complessivo, e un finanziamento bancario, pari al 65% dell'investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le Pmi.

Di queste, secondo i dati forniti da Invitalia aggiornati allo scorso 17 novembre, 299 sono state già approvate e prevedono 19,04 milioni di euro di investimenti e la creazione di 1.147 nuovi posti di lavoro

Il programma offre sostegno ai giovani under 36 per avviare attività di produzione di beni e servizi sul territorio delle 8 Regioni del Sud, tra cui la Sicilia.