• “Si avviino gli iter per la mobilità aziendale e di bacino e si assuma il personale comandato”
  • Lo chiede la Cisl Fp Palermo Trapani all’Asp di Trapani
  • Si tratta di professionisti indispensabili per le unità operative

La Cisl Fp Palermo Trapani chiede ai vertici dell’Asp di Trapani di affrontare la questione della mobilità del personale.

Assumere dalla graduatoria di mobilità di bacino per infermieri

“Chiediamo al management aziendale di iniziare ad assumere dalla graduatoria di mobilità di bacino per infermieri, sbloccata e quindi di 128 posti – afferma Marco Corrao, responsabile provinciale della Cisl Fp Palermo Trapani – e di avviare contestualmente una mobilità aziendale per tutte le figure, anche quelle dirigenziali, che risultano libere in pianta organica”.

Infermieri, ausiliari Oss e dirigenti

La Cisl Fp sollecita inoltre l’Asp di Trapani a dare seguito all’assunzione di tutto il personale comandato in azienda, quali infermieri, ausiliari Oss e dirigenti, che, come sottolinea Corrao, “oggi potrebbero vedersi non rinnovato il nulla osta da parte delle loro amministrazioni di appartenenza”.

Procedere velocemente con le assunzioni

Secondo Corrao, “vanno definite tutte le procedure di verticalizzazione fortemente volute dalla Cisl”.

Professionisti indispensabili per le Unità operative

“Da tempo si è Investito sulla formazione continua, rendendo ormai questi lavoratori – rimarca il responsabile provinciale della Cisl Fp Palermo Trapani – veri professionisti indispensabili per le Unità operative, dove esercitano la loro professione. Sarebbe un vero spreco di risorse, non permettere a questi lavoratori, ormai formati professionalmente, perfettamente integrati nel nostro contesto lavorativo, non poter continuare ad arricchire le strutture aziendali”.

Intanto il piano del Governo per le assunzioni in sanità dei precari anti Covid19

La stabilizzazione dovrebbe riguardare circa 33mila operatori, compresi qualche migliaio di specializzandi, i giovani medici che hanno completato la loro formazione direttamente in trincea. Il requisito che dovrebbe essere accolto in manovra è quello di aver avuto un contratto a tempo determinato tra gennaio 2020 (inizio dell’emergenza) e giugno 2021. Un requisito che riguarderebbe appunto circa 33mila operatori. Il costo dovrebbe aggirarsi circa sui 500-600 milioni che è la forbice di risorse in più necessarie per trasformare i rapporti a tempo in contratti a tempo indeterminato.

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