Un sessantatreenne, operatore scolastico, è stato arrestato dalla polizia e posto ai domiciliari con braccialetto elettronico in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Procura di Agrigento e firmata dal gip. E’ accusato di atti sessuali su minore.

Conosceva la ragazzina

L’uomo avrebbe avvicinato una ragazzina che conosceva nei pressi di un istituto scolastico, a Canicattì, e le avrebbe offerto un passaggio in auto. La minorenne ha accettato il passaggio, ma anziché essere portata a casa, dopo vari giri per la città, l’ha portata in una strada di campagna dove l’uomo, stando all’accusa, ha allungato le mani nelle parti intime della ragazzina.

La vittima si è lanciata dall’auto

La quattordicenne, a questo punto, si è lanciata dall’auto ed è rimasta ferita, una piccola escoriazione, alla testa. La polizia, coordinata dal commissario capo Francesco Sammartino, è intervenuta su segnalazione di alcuni residenti della zona che hanno sentito le urla e si sono allarmati. L’inchiesta è stata coordinata dal pubblico ministero Elena Manno e dal procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio che hanno chiesto la misura cautelare, firmata dal gip del tribunale di Agrigento.

Indagini con la videosorveglianza

I poliziotti hanno ricostruito, attraverso le telecamere di videosorveglianza, tutto il tragitto dell’autovettura lungo le strade di Canicattì e hanno ascoltato tanti testimoni. La minorenne è stata sentita, con l’ausilio di uno psicologo, in audizione protetta.

Nel siracusano una condanna

L’episodio di Canicattì avviene lo stesso giorno in cui a Siracusa viene condannato, in via definitiva, a 4 anni di reclusione un 44enne accusato di violenza sessuale ai danni di un minore. I fatti, secondo la ricostruzione dei carabinieri che hanno proceduto all’arresto, si riferiscono al 2009, periodo in cui la vicenda esplose dopo una denuncia. L’uomo è stato destinatario di un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dalla Procura della Repubblica, che è stato eseguito dai militari del comando provinciale di Siracusa, i quali, dopo aver rintracciato l’uomo lo hanno accompagnato in cella, nel penitenziario di Cavadonna.

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