Si sono riuniti oggi, in protesta, davanti la sede della Presidenza della Regione, a Palermo, i precari dell’Esa, l’Ente di Sviluppo Agricolo. Hanno chiesto, ancora una volta, la stabilizzazione e certezze rispetto al loro futuro lavorativo.

Lavoratori a tempo determinato da oltre 30 anni

A sostenere i lavoratori nella loro richiesta di attenzione anche i sindacati. Tonino Russo, segretario generale Flai Cgil Sicilia ha spiegato: “Oggi siamo qui con tutti i lavoratori dell’ente di sviluppo agricolo che sono gli ex trattoristi. Sono lavoratori a tempo determinato, lavoratori impiegati nelle pulizie delle strade, impiegati nel dissesto idrogeologico dall’ente di meccanizzazione.
Lavoratori che da oltre 30 anni sono a tempo determinato, – ribadiamo – nonostante vengano impiegati per più di 179 giorni l’anno.
Ancora quest’anno non sono stati avviati al lavoro, malgrado nel territorio ci sia bisogno della manodopera, perché le strade, soprattutto quelle agricole, sono in buona parte franate, e c’è bisogno di questi lavoratori, e noi da anni chiediamo la loro stabilizzazione.
La Sicilia ha necessità di queste professionalità tutto l’anno. E’ arrivato il momento che il governo della Regione siciliana e anche la direzione dell’ente prendano atto di questa situazione incresciosa dei lavoratori e li stabilizzino”.

“Presi in giro da 30 anni”

Enzo Pizzolato, della Cisl Palermo non ha usato mezzi termini: “Siamo qui per manifestare il disagio che stiamo vivendo nonostante tutte le promesse non mantenute all’avvio della campagna di meccanizzazione 2022. E’ ovvio che continuano ancora a prenderci in giro, e di fatto continuano e ledere la nostra dignità.
Siamo lavoratori da oltre trent’anni. Trovo assurdo che ancora nessuno sia stato in grado di fare una ‘leggina’ per il nostro passaggio a tempo indeterminato.
Bisogna porre rimedio a questa situazione, vogliamo gridare con molta forza il nostro disagio”.

La professionalità dei lavoratori

Giuseppe La Bua, componente della segreteria regionale Uila Uil ha sottolineato: “Il problema principale è che questi lavoratori da tantissimi anni prestano servizio per l’Esa, svolgendo con dedizione tutti i compiti che sono stati loro affidati.
Hanno fatto interventi anche urgenti di altissima professionalità. Chiediamo la loro stabilizzazione perché riteniamo che ci siano tutte le condizioni per porre fine a questo precariato.
Un altro problema urgente è il mancato avviamento al lavoro nell’anno in corso. Si parla di circa 300 unità di personale in tutta la Sicilia, non sono numeri di poco conto”.

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