L’agricoltura da laboratorio una seria minaccia per la Sicilia e l’intero settore agroalimentare mondiale. Il grido d’allarme è partito stamattina da Ragusa dalla Coldiretti.

I temi lanciati

“No alla carne sintetica, no al latte in laboratorio, no agli esperimenti per produrre cibo”. Questi i temi della Coldiretti di Ragusa nei tanti appuntamenti che anche quest’anno ha organizzato alla fiera agricola di Foro Boario inaugurata oggi.  Più di 300 bovini arrivati da tutta la Sicilia, tanti prodotti “Campagna Amica”, novità della meccanizzazione.

I costi e le nefandezze da laboratorio

Anche per il 2022, quindi, saranno messe in mostra le specialità agricole siciliane e la qualità raggiunta in un comparto come quello zootecnico, fiore all’occhiello dell’intera economia regionale. Proprio il comparto zootecnico sarà al centro del convegno Anacli in cui il presidente nazionale, Emanuele Nobile, farà il punto dei costi di produzione ma anche delle nefandezze che si stanno creando in laboratorio. Di costi di produzione e degli obiettivi del comparto zootecnico parlerà anche la presidente della Federazione Allevatori Sicilia, Marilina Barreca.

Le priorità e le preoccupazioni

Alla vigilia delle scorse elezioni regionali Coldiretti aveva tracciato quelle che definiva delle priorità nel corso di un incontro con i candidati alla presidenza della Regione. Proprio da Ragusa nei mesi scorsi era partita una protesta della sigla di categoria contro il caro bollette. Gli agricoltori si sono presentati in piazza Matteotti, davanti al palazzo del Comune, per denunciare il rincaro che rischia di mettere in ginocchio un settore strategico, specie nel Ragusano dove l’economia agricola incide in modo forte sul Pil  del territorio.

Al fianco della Coldiretti si schierò il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, che ha manifestato il suo sostegno al comparto. “La folla in piazza, che anziché lavorare e produrre oggi ha sentito la necessità di alzare la voce, dimostra quanto grave sia il problema – aveva detto -. Tanta gente che non vuole di certo stare a sentire parlare del problema stesso, ma delle soluzioni: ognuno pensi a cosa può fare, nel suo territorio”.

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