Palmeri avrebbe dovuto prendere parte a un confronto davanti all'autorità giudiziaria di Caltanissetta con Baldassare Lauria, dal collaboratore di giustizia accusato di aver organizzato, nella primavera del '92 tre incontri tra uomini dei Servizi deviati ed il capomafia di Alcamo Vincenzo Milazzo.
È il verdetto emesso al termine della camera di consiglio, iniziata stamattina, dalla Corte d'Assise d'Appello di Reggio Calabria a conclusione del processo 'Ndrangheta stragista. Confermata dunque, anche in appello, la sentenza di primo grado emessa dalla Corte d'Assise nel luglio 2020
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Redazione
Il plauso del presidente della Regione Renato Schifani
Il gip di Palermo ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata da Francesco Mulè, il boss di Palermo arrestato nel blitz “Centro” del 15 dicembre scorso. Il giudice non ha […]
E’ durata circa quattro ore la terza somministrazione di chemioterapia nei confronti del boss mafioso Matteo Messina Denaro, rinchiuso dal 18 gennaio scorso
Si è avvalso delle facoltà di non rispondere Francesco Mulè, 76 anni, ritenuto il presunto reggente della famiglia mafiosa di Palermo Centro riportato in carcere nei giorni scorsi dopo essere stato liberato per un difetto di motivazione nell’ordinanza di custodia cautelare.
I militari del nucleo Investigativo del comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione alla misura della custodia cautelare in carcere, disposta dal gip di Palermo a carico di Francesco Mulè, indagato per essere l’attuale reggente della famiglia mafiosa di Palermo Centro e per concorso in estorsione.
i carabinieri del Ros hanno perquisito le loro abitazioni e di Aspra, nel Palermitano, una casa di campagna e la torrefazione gestita dalla famiglia Mesi
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Redazione
Il magistrato di sorveglianza di Agrigento ha tolto le misure restrittive
"Luppino ha "contribuito, in senso materiale e causale, alla prosecuzione della latitanza: facendogli da autista e accompagnatore personale ha certamente garantito"
Francesco Mulè, 76 anni, arrestato a metà dicembre nel blitz contro il mandamento Porta Nuova dei carabinieri è tornato libero per un vizio formale e per un difetto di motivazione. Lo aveva deciso il tribunale del Riesame accogliendo il ricorso degli avvocati Giovanni Castronovo, Marco e Valentina Clementi.
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Ignazio Marchese
Gli spunti dopo quanto ritrovato nella sua casa di Campobello di Mazara