Con la trasformazione, il pozzo 57 sarebbe diventato il terzo per la reiniezione delle acque di produzione, con un aumento della quantità di circa mille m3/g, se non maggiore, con possibili effetti sul cumulo delle acque smaltite da altri pozzi.

"L’accordo del 2014 che disegna il futuro del sito industriale siciliano va sicuramente aggiornato e rafforzato, ma l’incontro di oggi con Eni è servito a fare chiarezza su diversi punti e dà molte speranze di rinascita ad un territorio messo in ginocchio dalla crisi".

Intanto a Termini Imerese secondo giorno di occupazione da parte degli operai della Blutec ex Fiat e dell'indotto

Sono dieci lavoratori edili, ex dipendenti della ditta "Turco Costruzioni", rimasti fuori dal ciclo produttivo dopo che l'impresa ha perso l'appalto con la raffineria.

L’impegno finanziario ammonta complessivamente a venticinque milioni di euro che provengono dal Pon imprese e competività e dal Piano di azione coesione 2014-2020.

Sono ritenuti, in concorso tra loro, responsabili delle lesioni personali gravi che l'operaio ha riportato e che consiste nella lacerazione quasi totale del muscolo retto-femorale di una coscia.

"Il progetto - sottolinea il Governatore Rosario Crocetta -, avrà delle ricadute positive in termini ambientali, considerando che, per esempio, si avranno riduzioni delle quantità di inquinanti emesse rispetto al ciclo tradizionale di raffinazione del petrolio di circa l'80%"

Gli impianti di trattamento che, nell’ipotesi iniziale, erano installati sulla nuova piattaforma Prezioso K, nel progetto ottimizzato saranno costruiti a terra recuperando alcune aree della raffineria non più utilizzate in seguito alla riconversione in Green Refinery e su cui sono stati già avviati i cantieri per il risanamento ambientale.

Secondo Ignazio Messina bisogna fare in fretta perché "a Gela sono in gioco oltre 1000 posti di lavoro per le aziende metalmeccaniche dell'indotto oltre a tutti i lavoratori dell'Eni".

"Nessun inquinamento enll'aera di Gela". E' quanto emerge nella nota dell'Eni a commento della richiesta da parte della Procura della Repubblica di Gela di rinvio a giudizio di personale di Enimed e Raffineria di Gela .

Contaminazioni atmosferiche, del suolo e del sottosuolo, con grave inquinamento delle falde acquifere nel territorio gelese. E' quanto emerge dopo anni di indagini della Procura.

La Commissione Attività produttive si riunisce domani in Sala Rossa per analizzare i ritardi nell'attuazione del protocollo con l'Eni. Ci sarà anche il Presidente della Regione

Continua la mobilitazione degli ex dipendenti del petrolchimico Eni di Gela che protestano contro la mancata riconversione dello stabilimento industriale che secondo un protocollo d'intesa dovrebbe produrre bio-carburanti.

Dopo il nulla di fatto di ieri a Palermo, spiragli si aprono durante l'incontro di oggi a Roma ma la mobilitazione continua

Preoccupata dichiarazione dei sindacati confederali dopo l'infruttuoso incontro a Palazzo d'Orleans nell'ambito del quale il governo regionale avrebbe allargato le braccia scaricando su Roma ogni responsabilità

Paralizzati dallo sciopero generale gli stabilimenti dell'Eni in Sicilia. Il 98% dei lavoratori ha aderito alla mobilitazione proclamata, a libello nazionale, da Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil.

Oggi e domani proteste in tutti gli stabilimenti dell'Eni non solo in Sicilia. Al centro deòlla vertenza anche la mancata riconversione di Gela

“Eni si deve fermare ed evitare la cessione di Versalis a un fondo americano. A rischio c’è il futuro della di migliaia di lavoratori”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia.

Dopo la protesta dei lavoratori del petrolchimico di Gela, domani sarà sciopero nazionale negli impianti Eni. Giovedì incontro isituzioni-sindacati a Palazzo D'Orleans e venerdì il caso approda a Roma.

I lavoratori parlano di 'inganno di Stato' visto che tutte le promesse fatte dal premier Matteo renzi alla vigilia di ferragosto del 2014 sono svanite e i cantieri mai avviati.