"Al Policlinico gli operatori sono allo stremo - dice il vice segretario siciliano del Cimo. - Con la situazione in evoluzione non può essere lasciato sguarnito un presidio così importante".

"Ho provato una grande emozione oggi nel varcare il cancello del Policlinico - afferma Caltagirone - e rincontrare tanti cari amici. Ringrazio l’Assessore Ruggero Razza e il Magnifico Rettore Fabrizio Micari per la fiducia  accordata, promettendo di svolgere il mio ruolo con grande impegno e dedizione".

Tra i tanti problemi rimasti in stand by, le indennità delle funzioni specialistiche non assegnate al personale sanitario e tecnico amministrativo, che aspettavano da tre anni; l'annosa questione dell'aumento del buono pasto; incarichi e posizioni organizzative; la pianta organica.

Due giorni fa, il Rettore dell'Università di Palermo, aveva parlato di "ingiustificabili ritardi nella nomina da parte della Regione". Immediata era arrivata la riposta dell'assessore Razza: "A questo penseremo nelle prossime giornate". Oggi Micari torna sulla questione.

"Non si ritiene – scrive Micari - possa essere messa in dubbio la funzione strategica che l’A.O.U.P. “Paolo Giaccone” ha svolto e svolge nel drammatico contesto determinato dall’emergenza sanitaria. Spiace dovere constatare che tale funzione sia stata svolta da un’Azienda acefala".

“Tutti i giorni si parla di aprire i lidi balneari, ma perché invece non aprite i cimiteri per andare a trovare i nostri cari defunti” Così Giuseppe Li Causi, storico di Franco e Ciccio, in un video pubblicato su Facebook.

L'obiettivo era quello di capire se i malati oncologici che già di per sé vivono una condizione di fragilità emotiva e di incertezze legata alla patologia tumorale potessero andare incontro a ulteriori destabilizzazioni di tipo psico-emozionale.

Li Causi durante l’emergenza sanitaria ha perso il papà, e in un video ringrazia tutti coloro che gli sono stati vicino in questo momento difficile.

Mancano i presidi di protezione, le mascherine usa e getta vengono riutilizzate per più giorni e non viene effettuata regolarmente la sanificazione, denunciano nella lettera i tecnici di radiologia medica.

La sua famiglia non ha mai smesso di chiedere giustizia. Già, perché Valeria è morta proprio dove avrebbe dovuto essere curata. A determinare il decesso della giovane mamma, che era affetta da un linfoma di Hodgkin, una overdose di vinblastina, un farmaco chemioterapico.

Alla paziente, ricoverata per una colica, non sarebbe stata somministrata la terapia antibiotica e non sarebbe stato eseguito l'intervento di rimozione della coliciste.

Una nuova cura è in grado di restituire al sistema immunitario, la sua naturale capacità di riconoscere ed eliminare le cellule tumorali

Lo sport, gli angeli custodi che intanto si aggiungevano al lungo stuolo e la mia totale strafottenza mi fecero arrivare al giorno dell’intervento allegra e in pace con me stessa: avevo perso molti chili mangiando di tutto, persino barattoli di Nutella e dentro mi sentivo quindici anni.

“L’intervento è stato molto complesso-dice il prof. Moschella- perché il tumore aveva già divorato il seno mascellare, il naso, parte dell’occhio, ma soprattutto entrava nella base cranica e posteriormente veniva a contatto con la colonna vertebrale, quindi ci sono voluti mesi di studio per poterlo affrontare".

La massa tumorale è stata rimossa dopo un lunghissimo intervento eseguito dall'equipe medica guidata dalla professoressa Adriana Cordova e il professore Francesco Moschella nel reparto di Chirurgia plastica

"Non è accettabile che in un ospedale, terapie tanto importanti per la salute fisica e mentale di un malato - dicono i rappresentanti della Lega - siano sospese per le ferie di fine anno del personale con tanta leggerezza. Ci vuole più rispetto per i pazienti e per le loro famiglie"

Il 23 aprile è venuto alla luce A., un bel bambino di kg 2,310 in perfette condizioni di salute e che non ha necessitato di cure intensive neonatali.

"Spesso capita di incontrare degli angeli e non ce ne accorgiamo ,forse perché li immaginiamo con le grandi ali bianche e circondati da una luce bianca. Io ho incontrato un angelo che non aveva le ali ma una casacca color bordò e invece della luce aveva una cuffietta per tenere coperti i capelli".

Un portatile che in sé costa qualche centinaio di euro, ma che aveva installato un software che costa circa 10 mila euro che salva la vita ai pazienti.

A rendere possibile ciò gli arredi donati dall’’Organizzazione Umanitaria Internazionale “Life and Life”, in particolare dalla sezione “ LaL Rosa” - ossia di pazienti oncologiche - attraverso una campagna di raccolta fondi e di sensibilizzazione alimentare per la prevenzione dei tumori.