Mattinata di relax a Lampedusa per Matteo Salvini a villa due palme, la casa sul mare acquistata a Cala Francese da Silvio Berlusconi dove in questo momento è ospitato il leader della Lega. L’ex ministro dell’Interno, perennemente al telefono, ha fatto lunghe passeggiate nel giardino della villa prima di incontrare il comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento, il colonnello Vittorio Stingo, accompagnato dal comandante della stazione di Lampedusa, il luogotenente Giuseppe Frenna. Ad accompagnare i due militari, il vicesindaco di Lampedusa Attilio Lucia, della Lega.

Il percorso per il dopo Musumeci

Poi una conferenza stampa che non può partire che dal candidato alla regione all’indomani delle dimissioni del Presidente della regione “Decideranno i siciliani, né Roma, né Milano imporranno nulla. La Lega ha 3 nomi per il candidato governatore della Sicilia. Le liste sono già pronte, ma decideranno i siciliani chi sarà il governatore”.

Salvini non ha voluto fare i nomi dei possibili candidati della Lega, ma non ha sposato il nome della Prestigiacomo proposto da Miccichè, ne quello dell’uscente Musumeci di Giorgia Meloni. “Sceglieranno i siciliani – ha ribadito – chi sarà il candidato governatore della Sicilia, solo i siciliani”.

“E’ fondamentale andare uniti, ho lavorato sull’unità del centrodestra dopo la caduta del governo. Conto che sia unito anche in Sicilia perché poi ci saranno le elezioni nel Lazio, Molise, Lombardia, Friuli Venezia Giulia. Nessuno vorrà dividere il centrodestra nei prossimi mesi, ci abbiam messo 3 anni a ritrovarci insieme. Dividere il Centrodestra non sarebbe un’idea saggia”. ha aggiunto.

“Se il candidato governatore della Sicilia sarà indicato dalla Lega sarò felice – ha chiarito -. Se sarà indicato da altre forze lo sosterremo convintamente e penso che la Lega avrà un risultato storico in Sicilia”. In merito ai candidati ha detto: “Ci saranno esponenti di diverse culture politiche, non saranno liste di militanti della Lega, ci saranno sindaci con altre esperienze, imprenditori e professionisti senza tessera in tasca e altre culture politiche che ci sono sull’isola”.

Una legge per le isole minori

“”Lampedusa non ha solo il problema degli sbarchi, ma anche quelli di sanità, carburante e impieghi. Il sindaco Filippo Mannino è a Roma, al ministero dell’Economia, per chiedere di dare la priorità agli isolani, soprattutto per il lavoro” ha poi spiegato il leader della Lega “Ieri sera ho incontrato, in centro, tantissime persone e ho raccolto le loro voci”.

La Lega riproporrà, nella nuova legislatura, una legge nazionale per tutelare le isole minori: Lampedusa, Pantelleria e centinaia di isole dove il carburante costa di più e dove è difficile trovare chi viene a fare il medico, il vigile del fuoco, l’insegnante. Ecco perché i sindaci delle isole chiedono che possa essere data una premialità, una precedenza ai residenti. Perché difficilmente a Lampedusa si arriva da 500 chilometri per fare il medico, l’infermiere, l’insegnante”.

“Aggiungo la richiesta, fatta come Lega, dell’azzeramento delle accise sui carburanti e gas per le isole, visto che quello che costa 2 euro al litro sulla terraferma, qua costa 2,50 euro. Chi vive su un’isola non è un italiano di serie B” – ha spiegato il senatore – .

Sbarchi insostenibili

“I lampedusani che ho incontrato mi hanno detto che i numeri degli sbarchi sono insostenibili. Puoi trasferirne mille, ma se poi ne arrivano altri mille non hai risolto nulla. Proporremo un commissario straordinario, magari affidando l’incarico ad un ufficiale dell’Arma”, ha proseguito. “Vogliamo aumentare il personale delle forze dell’ordine riprendere il piano carceri – ha aggiunto -. Vogliamo tutelare i deboli, Pd e Cinque Stelle non vogliono la videosorveglianza in asili e case di riposo. Se si vince il 25 settembre, Governo in carica per metà ottobre, entro la fine dell’anno si possono fare tante cose”.

Un commissario straordinario per l’emergenza, “serve un Figliuolo o un Bertolaso”

“Vorrei che i professionisti dell’accoglienza avessero visto i bimbi di 2 anni per terra, a 40 gradi, donne incinte, scene indegne. Si sarebbero vergognati. Non è questa l’accoglienza che un Paese civile può e deve garantire, stando solo all’epoca Lamorgese, rispetto al 2020, gli sbarchi a stamattina sono più che triplicati. Siamo passati da 14 mila del 2020 a più di 42 mila di oggi”.

Matteo Salvini lancia, da Lampedusa, l’idea di “un commissario straordinario che arrivi dall’Esercito o dall’Arma dei carabinieri a gestire flussi, accoglienza per non gravare solo sulle prefetture e questure che hanno anche tante altre incombenze. “La soluzione non è quella di riempire l’Italia di centri per migranti. Geniale – ha detto ironicamente – l’idea di aprirne uno a Pantelleria dove, peraltro esiste solo una stazione dei carabinieri e significa mettere un cartello ai confini dell’Italia con la scritta ‘Avanti, c’è posto per tutti’. Ricordo il dato di cui vado più che orgoglioso: le nostre politiche avevano più che dimezzato il numero di morti e dispersi”. “Non ho nomi, non al momento, per il commissario straordinario, pensavo però all’esperienza di Figliuolo a livello nazionale e di Bertolaso a livello lombardo – ha chiarito Salvini -. Quando tagli burocrazia e passaggi intermedi e hai una sola persona è più facile. Adesso, il tema dell’immigrazione passa da prefettura, questura, carabinieri, uffici del Viminale, dalla Guardia costiera, Finanza, Marina. Se ci fosse solo una persona che coordina da Trieste a Lampedusa, e invece di chiamare 50 prefetti, hai un’unica persona hai una catena di comando precisa ed è tutto complicato”.