I risultati del voto nella regione, portano in dote uno scossone enorme che si concretizza nell’incasso poverissimo di voti che gli emiliano-romagnoli hanno tributato al Movimento 5 Stelle.
La rassegna stampa di oggi sembra l’anticamera dell’obitorio per la classe politica che la terza repubblica ci ha consegnato con il voto del 4 marzo 2018.
Nel silenzio totale del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio riguardo l’attacco col drone che gli Stati Uniti hanno lanciato, per uccidere il generale iraniano Qasem Soleimani, è toccato a Giorgia Meloni controbattere al fervore sovranista di Matteo Salvini.
La Carfagna è quella che nel maggio scorso durante un question time a cui era invitato il ministro degli Interni, Matteo Salvini lo ha ripreso in tono tanto autorevole quanto perentorio, zittendolo.
Si favoleggia che un giudice, Rosario Livatino, ogni anno, il 31 dicembre, seduto alla sua scrivania nella casa dei genitori a Canicattì, facesse un bilancio del lavoro svolto durante l’anno e spesso in calce a quell’agenda scrivesse: “Nessun sospeso”.
Matteo Renzi non fa mistero di aver ideato una formazione politica che vuole pescare al centro i suoi consensi aprendo a chi fuoriesce dalle altre formazioni
Oggi – che è una sorta di 8 marzo anticipato a leggere la presenza femminile sui giornali (ahimè visto che il potere rimane fermamente in mano maschile) – Francesca Pascale si prende la scena con una intervista al Messaggero,
Il rinunciatario Luigi Di Maio lo fa trapelare – scientemente o meno –sui giornali di oggi. Se in Umbria dove sono aperte le urne per il rinnovo del consiglio regionale e l’elezione del governatore, la coalizione Pd-5S perderà “male”, allora l’esperimento in omaggio alla formazione del governo Conte bis, si può considerare già morto e sepolto.
Dal palco di piazza San Giovanni a Roma, quello fin qui monopolizzato dai sindacati per il concerto del 1° maggio e dalla Sinistra che ne fa luogo di elezione dei suoi appuntamenti pubblici, il leader della Lega comincia la sua cavalcata in vista degli otto appuntamenti per il rinnovo di altrettanti consigli regionali da domenica prossima
Critico, rivendicativo dei risultati al Sud e col dito puntato direttamente ai dirigenti del partito azzurro che guarda caso provengono proprio dalle Regioni del Nord, eccezion fatta per la campana Mara Carfagna che, infatti, di presentarsi alla manifestazione di piazza San Giovanni, il prossimo week end, non ha alcuna intenzione.
secondo un sondaggio riservato la Lega avrebbe perso fra i 4 e i 5 milioni di voti nel caso di approvazione della riforma autonomista per le Regioni del Nord. Ecco il perché della 'vampa d'agosto'
Chi è Giorgio Trizzino. Deputato nazionale 5S eletto nel collegio uninominale Palermo-Libertà alle politiche del 2018, l’onorevole Giorgio che si sta conquistando spazi sempre maggiori tra le righe dei quotidiani nazionali.
La scissione nel Pd mette Matteo Renzi nella condizioni di dar vita ad un proprio gruppo autonomo alla Camera e al Senato e i risicati numeri di questa maggioranza gli permetteranno di giocarsi i proprio voti su ogni provvedimento