L'iniziativa è stata promossa dal corso di laurea in Infermieristica dell'Università degli studi di Palermo, presieduto da Stefania Grimaudo, col patrocinio del Comune di Palermo.

Tra gli interventi anche quello del commissario straordinario Giuseppe Laganga del policlinico di Messina, il quale è stato molto solidale con la professione infermieristica e ha condiviso i fini della manifestazione. È intervenuto anche il deputato Giuseppe Picciolo componente della commissione Sanità dell'Ars.

La manifestazione si chiamerà “NurSind Capital City”. Osvaldo Barba, dirigente nazionale Nursind, spiega "puntiamo molto sulle manifestazioni itineranti previste per far sì che i problemi insoluti legati all'esercizio della professione infermieristica siano conosciuti".

Presente all’evento il coordinatore regionale Francesco Frittitta che durante la consegna dei doni ha spiegato che "il ruolo del sindacato non può essere soltanto quello della tutela del lavoratore ma deve rappresentare anche un momento di aggregazione con le persone che abbiamo preso in carico.

Protestiamo soprattutto per la situazione che si è creata nei pronto soccorsi degli ospedali della provincia – dice il segretario provinciale Ivan Alonge - i colleghi sono continuamente oggetto di percosse e minacce.

"Il problema – spiega il coordinatore regionale Nursind Francesco Frittitta – è che i lavoratori inabili, così come certificato dal medico, vengono spostati altrove ma in pianta organica risultano sempre in servizio in corsia".

Tutte le graduatorie per le assunzioni nella rete sanitaria siciliana sono state prorogate fino al 31 dicembre 2017 e solo nel 2018 si potranno effettuare le immissioni a tempo indeterminato.

"Tutto ciò – scrive il Nursind guidato da Francesco Frittitta e a Messina da Ivan Alonge - appare inopportuno, anche se entro i limiti della normativa, in un periodo di riduzione della spesa e di globale insoddisfazione rispetto al servizio sanitario nazionale e regionale".

"Serve stabilità ai lavoratori - prosegue Frittitta - la cercano ormai da troppi  anni. La nuova rete consentirebbe di procedere con i concorsi, la mobilità e le stabilizzazioni".

Scadranno a fine anno i contratti degli infermieri precari e non c'è ancora traccia del percorso di stabilizzazione. da gennaio gli ospedali rischiano di restare sotto organico

Il Nursind: "Ci saranno pazienti che non riceveranno le giuste prestazioni, ancora una volta avremo pazienti che saranno costretti a rivolgersi a strutture sanitarie esterne alla Sicilia con grande dispendio di risorse".

Nasce tra le polemiche la nuova rete ospedaliera siciliana. Oggi l’assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi, ha presentato il piano sanitario ai manager di Asp e ospedali.

L'unico medico che prestava servizio, e' andato in pensione e la direzione sanitaria non ha potuto far altro che chiudere il reparto.

Il coordinatore regionale del Nursind, Francesco Frittitta, spiega che “in alcuni casi non sono state fornite le divise e gli operatori hanno acquistato a spese loro senza ottenere rimborso. In questo modo però spesso hanno indossato divise non idonee".

I bandi pubblici per le assunzioni del personale sanitario annunciate da mesi e in grande ritardo, rischiano un altro stop. non sarebbero stati rispettati i criteri per i trasferimenti da fuori regione

Si sblocca il pagamento di tre mensilità arretrate per i 700 dipendenti dell’Oasi di Troina, da sette mesi senza stipendio. Lo comunica Francesco Frittitta, coordinatore regionale del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche.

A pesare come un macigno adesso è una richiesta di pagamenti arretrati legata a una differenza tra quanto percepito dalla Regione e quanto fatturato a metà degli anni Novanta. L'Agenzia delle entrate ha quantificato l'ammanco in 30 milioni di euro.

Roma, prima di dare l' ok alle assunzioni ha chiesto alla Sicilia di rimodulare la rete ospedaliera regionale, allineandola alle norme nazionali, intervento che dovrebbe portare, tra l'altro, all'accorpamento di un centinaio di reparti.

La carenza di infermieri egli ospedali aumenta il rischio di infezioni e mortalità dei pazienti: se il rapporto ottimale è di un infermiere ogni sei pazienti, in Sicilia siamo a un infermiere ogni 11 pazienti.

Il tavolo è stato convocato dall’Ipasvi, la federazione a cui sono iscritti obbligatoriamente tutti infermieri per poter esercitare la professione (una sorta di Ordine). Si doveva discutere del futuro della professione, delle competenze avanzate da affidare.