Il deputato della Lega Alessandro Pagano commenta il suo proscioglimento dall'inchiesta Voto Connection promossa dalla Procura di Termini Imerese che aveva chiesto il rinvio a giudizio per 87 persone.

L’inchiesta sul voto di scambio nelle elezioni regionali del 2017 e di alcune elezioni amministrative. Erano stato indagati dalla procura di Termini Imerese in 87 nell’inchiesta Voto Connection.

Non ci fu voto di scambio per l'assessore Toto Cordaro, il deputato della Lega Alessandro Pagano, per i fratelli Caputo e tanti altri. Per Mario Caputo resta solo un capo di imputazione secondario come anche per il sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta

Volge al termine il secondo processo d'appello all'ex governatore Raffaele Lombardo condannato in primi grado, assolto in appello ma di nuovo alla sbarra dopo che la Cassazione ha annullato con rinvio quella sentenza

"Uno scambio di favori - aveva sottolineato il pm - che gli ha consentito, nel giugno del 2018, di essere eletto, nelle file di una lista civica, grazie al sostegno elettorale del boss che gli fece da sponsor".

Nel marzo di quest'anno è stato condannato a 10 anni e 10 mesi per voto di scambio politico-mafioso e corruzione elettorale Giuseppe Bevilacqua, candidato di Cantiere Popolare che per un soffio non entrò al consiglio comunale di Palermo in occasione delle elezioni del 2012.

Il tribunale di Siracusa, presieduto da Giuseppina Storaci, ha assolto perché il fatto non sussiste l'ex sindaco di Augusta, Massimo Carrubba per concorso esterno in associazione mafiosa e dall'accusa di voto di scambio.

Lo scandalo partì dalle accuse mosse a Mario e Salvino Caputo che sono state, però, smontate davanti al tribunale del riesame. Ma l'inchiesta nel frattempo si è allargata anche a livello regionale

Per l’Autorità Giudiziaria Pellegrino, ex  consigliere comunale di Fi di Catania, non ha richiesto, né ha ricevuto alcun appoggio elettorale dai clan malavitosi, né, tanto meno ha intrattenuto rapporti di alcun tipo con soggetti che gravitano in ambienti criminali.

Secondo l'accusa, i Lombardo avrebbero promesso due posti di lavoro in cambio di voti in favore di Toti ma la difesa parla di tesi insussistente visto che Privitera era sostenitore dal 1980 e consigliere di quartiere in carica del Movimento

Nessun caso di omonimia, il Toto Cordaro indagato per voto di scambio dalla Procura di Termini Imerese, insieme ad altre 95 persone, assessore che sabato scorso aveva ribadito il contrario.

"Il Salvatore Cordaro citato sarebbe nato il 18 agosto 1971 e già pregiudicato, io sono nato il 18 agosto 1967" ha detto l'assessore nel corso di una conferenza stampa nel suo studio legale

Ci sono anche gli ex coordinatori della Lega in Sicilia Angelo Attaguile e Alessandro Pagano tra i 96 indagati per voto di scambio nell'inchiesta della Procura di Termini Imerese che coinvolge 96 politici tra assessori regionali, deputati e sindaci.

Cuffaro risulta nella lista dei 96 politici indagati dalla procura di Termini Imerese per voto di scambio. i fatti sono di anni recenti. Lui professa fiducia e ricorda che non avrebbe potuto fare le cose di cui lo si accusa neanche volendo

L'inchiesta prese le mosse dalla vicenda dei fratelli Caputo e dalla consolidata abitudine all'uso dei soprannomi in scheda elettorale che sarebbe serviti secondo l'accusa per veri e propri scambi di persona

Per il giudice, l'ex deputato Ruggirello, "destinatario delle preferenze elettorali fatte confluire da esponenti di detta associazione nel corso di varie consultazioni elettorali".

Vanno ad aggiungersi agli ex coordinatori della Lega in Sicilia, Alessandro Pagano e Angelo Attaguile, ed ai fratelli Salvino e Mario Caputo.

"Apprendo con gioia e soddisfazione - dice Tamajo, deputato di Sicilia Futura - la decisione del Gip con la quale si mette fine a una spiacevole vicenda che ha profondamente turbato la mia serenità, quella della mia famiglia e dei miei amici"

Il Tribunale ha escluso l'aggravante di mafia perchè insussistente così come richiesto dal legale di Sorbello, avv. Stefano Rametta.

Nell'inchiesta della Dda di Catania sono confluite le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, Emanuele Melfi, operaio di Giombattista Puccio, coinvolto nell'indagine Exit Poll e arrestato insieme ai fratelli Nicosia nel settembre dello scorso anno.